La Salernitana chiude il 2023 con una vittoria di importanza capitale, che potrebbe cambiare il corso della stagione come auspicato dal nuovo direttore generale Walter Sabatini nella conferenza stampa del ritorno a Salerno. I granata hanno sbancato il Bentegodi battendo il Verona con un gran gol di Loum Tchaouna all’inizio del secondo tempo. È il ritorno alla vittoria esterna dopo 11 mesi: l’ultimo trionfo fuori casa risaliva al 2-1 di Lecce, lo scorso 27 Gennaio. Una grande prova di cuore e orgoglio per gli uomini di Filippo Inzaghi, contro un avversario che pure arrivava lanciatissimo dalla fondamentale vittoria contro il Cagliari.
Verona dominato da una Salernitana speculare agli scaligeri
Dopo tanti black-out e i troppi momenti in balia degli avversari, la Salernitana ha finalmente sfoderato una prova di concretezza e consapevolezza dei propri mezzi per l’intero match. I granata sono stati quasi sempre in controllo, forti di una superiorità nei confronti del Verona mostrata fin dai primi minuti di partita e che andrà tenuta bene a mente nel momento decisivo della stagione. Filippo Inzaghi ha schierato specularmente ai gialloblu i suoi uomini, con un 4-2-3-1 che si è rivelato molto efficace. I granata non hanno patito l’assenza di Dia, fuori almeno fino a fine gennaio per la lesione muscolare del bicipite femorale sinistro rimediata contro il Milan. E non si sono lasciati destabilizzare dall’immediata uscita di scena per infortunio di Pirola, rimpiazzato da Gyomber.
Prima mezzora in controllo per i granata
Molto positivo questa volta l’approccio al match e complessivamente buono tutto il primo tempo dei granata, a lungo più propositivi del Verona. Il primo squillo è stato di Mazzocchi, con bel tiro dal limite fuori di poco prima del quarto d’ora. Poi Tchaouna ha sfiorato l’incrocio dei pali di testa su un cross di Candreva, al termine di una bella triangolazione con il romano e Kastanos. Fondamentale l’intesa del terzetto alle spalle di Simy, rilanciato da Inzaghi dal primo minuto. La Salernitana ha spinto molto sulla destra, con le sovrapposizioni di Mazzocchi in appoggio a Candreva che hanno creato non pochi problemi a Doig. Bene anche il riferimento dato dal nigeriano nel cuore dell’area di rigore.
Fuochi d’artificio nel finale del primo tempo
Il Verona ha faticato a entrare in partita e si è visto dalle parti di Costil solo negli ultimi dieci minuti del primo tempo. Un contrasto dubbio in area tra Bradaric e Ngonge è costato il giallo per simulazione al belga. Dall’altro lato simile metro di giudizio da parte dell’arbitro Mariani, con Kastanos fermato in area con le maniere forti dopo un grande slalom tra le maglie gialloblu. Sull’azione successiva poi è stato Simy a impegnare Montipò in una gran parata, con un preciso piazzato all’interno dell’area. La Salernitana ha continuato a spingere e ha costruito la sua migliore occasione sul finire del primo tempo. Una bella combinazione tra Tchaouna e Candreva ha portato all’angolo e dal corner Kastanos di testa a botta sicura ha trovato la gran respinta di Montipò. Dall’altro lato invece Suslov ha ciccato una bella sponda di Djuric.
Tchaouna colpisce a freddo il Verona
Nella ripresa i granata hanno colpito al primo affondo. Su una ripartenza nata da un anticipo di Costil su Dawidowicz, Kastanos ha servito Tchaouna in mezzo al campo e il francese si è avventurato con una bella serpentina fino all’area di rigore veronese. Poi ha lasciato partire un destro rasoterra all’angolino che ha battuto Montipò, portando i granata in vantaggio al minuto 48 e firmando il primo gol in A dopo la doppietta di coppa alla Sampdoria. Il Verona ha provato a rispondere subito, con un tentativo di Djuric su una fiammata di Ngonge. Ma i gialloblù hanno accusato il colpo e solo dopo l’uscita di Kastanos per Legowski hanno alzato il baricentro. Una girata di Ngonge su un’altra bella sponda di Djuric ha sfiorato il palo facendo scattare l’allarme rosso in casa granata.
Salernitana dominante sulla fasce laterali
Con il motorino polacco in mezzo al campo però gli uomini di Inzaghi hanno ripreso immediatamente le misure ai gialloblù di Baroni. Splendido il lavoro delle coppie granata sugli esterni, con la spinta di Bradaric e Tchaouna a sinistra e l’intesa tra Mazzocchi e Candreva a destra a garantire sempre superiorità numerica sulle corsie laterali. Ottimo anche il filtro di Maggiore e Coulibaly in mezzo al campo, a protezione di due centrali difensivi. Il Verona complessivamente ha combinato molto poco. Baroni ha provato a dare una scossa ai suoi ripescando Bonazzoli, oggetto degli apprezzamenti e dei rimpianti del nuovo direttore Sabatini nella conferenza stampa del ritorno. Poi il tecnico gialloblu ha giocato le carte Henry e Mboula per Djuric e Folorunsho, ma la reazione dei padroni di casa non c’è stata e la Salernitana ha mantenuto il pieno controllo del match.
Tchaouna decisivo anche in difesa
Come però capitato qualche volta ai granata, i gialloblu però si sono svegliati nel recupero andando anche vicinissimi ad un pari che non sarebbe stato meritato. Un colpo di spalla di Cabal è stato salvato quasi sulla linea da Tchaouna, poi c’è stato all’ultimo secondo il miracolo di Costil sulla capocciata ravvicinata di Henry. Il portiere francese ha salvato la vittoria con Ngonge che poi in fuorigioco ha svirgolato la respinta. Sarebbe stata una vera beffa per Inzaghi e per la Salernitana che sull’azione precedente aveva fallito un facile contropiede, con Lassana Coulibaly troppo molle davanti a Montipò. Ma questa volta finalmente la dea bendata ha assistito i granata, che hanno portato a casa una vittoria vitale.
Quattro punti nelle ultime due partite, 2 lunghezze di distacco dal quartultimo posto e soprattutto un filotto di prestazioni incoraggianti a partire dall’ultimo quarto contro il Bologna. Malgrado tre mesi da incubo la Salernitana chiude con il sorriso un’annata che rimarrà come la migliore nella storia del club, grazie al 15° posto finale raggiunto nella graduatoria. E i granata finalmente guardano al 2024 con la concreta speranza di poter risalire la classifica.