Parla il direttore tecnico della Nocerina: “Con Ferraro martedì i primi campanelli d’allarme”
L’improvviso e inatteso divorzio tra la Nocerina e Ferraro ha fatto oggi da preludio all’impegno dei molossi in campionato, in programma domani contro il Boreale. Una conferenza stampa pre partita diversa dal solito quella tenutasi oggi al “San Francesco” di Nocera Inferiore. Alla vigilia della gara di campionato contro il Boreale, a parlare è stato il Direttore tecnico Giuseppe Prete che ha provato a fare ordine dopo il caos degli ultimi giorni.
Dopo l’esonero di Gianluca Esposito, in seguito alla sconfitta con la Sarrabus Ogliastra, e l’avvicendamento di Giovanni Ferraro è arrivato il dietrofront della società, indispettita dall’atteggiamento del mister distratto dall’approccio di altre società pronte ad offrirgli la panchina in una categoria superiore.
Stando alle voci, infatti, l’ex tecnico di Giugliano e Catania sarebbe stato avvicinato proprio da quest’ultima per un possibile ritorno.
Le parole in conferenza
In apertura, il Dt Prete ha chiarito che in seguito all’annuncio del nuovo tecnico non è stata effettuata la trasmissione degli atti in Lega: da qui la possibilità per Ferraro di “svincolarsi” senza incorrere in alcuna sanzione dopo aver sottoscritto l’accordo.
La prima difficoltà è arrivata quando il tecnico, per scaramanzia, ha preferito evitare una conferenza di presentazione e di prendere parte soltanto a quella pre gara. Un ulteriore campanello d’allarme è arrivato con alcune singolari richieste: cambiare il colore delle reti, l’irrigazione di una sola metà del terreno di gioco, il colore delle tute dei tesserati.
Quando Ferraro ha comunicato di “avere delle sensazioni” e di non riuscire a trasmetterle, la Nocerina ha chiesto di sapere se fosse ancora dedito alla causa rossonera. Il tutto dopo aver già incontrato una rappresentanza della tifoseria.
I dubbi sulla condotta di mister Ferraro
Sulla scelta di Ferraro di mantenere lo staff tecnico scelto dal suo predecessore: “L’abbiamo invitato a scegliere i suoi collaboratori. Abbiamo messo al corrente lo staff del suo arrivo e che non potevamo sapere chi sarebbe stato confermato dal tecnico. In alcune società, all’allenatore viene imposto uno staff senza possibilità di scegliere: non è questo il caso”.
Sulle valutazioni per il prossimo tecnico che siederà sulla panchina rossonera: “Stiamo studiando e c’è un ventaglio di nomi che siamo stati costretti a ricercare. Avevamo scelto Ferraro con grande convinzione, considerando il suo palmares. La ricerca è iniziata soltanto ieri ed è impossibile fare una scelta giusta in meno di 24 ore. C’è bisogno di una persona idonea per il momento che stiamo vivendo, ci penseremo e sceglieremo un uomo oltre che un professionista”.
Su chi siederà in panchina contro il Boreale: “Il nostro staff tecnico, con Paolino Barone ed i suoi collaboratori. Sono grandi professionisti che lavorano con grande dedizione. Ma in campo vanno i calciatori e questo mi da tanta fiducia, c’è uno staff che lavora con loro dal 24 luglio e che conosce benissimo l’organico con le sue difficoltà. Proseguiranno il lavoro assimilato con mister Esposito e con quello iniziato dal suo successore.
Testa all’impegno di campionato contro il Boreale
Sulle condizioni degli infortunati Parravicini e Piccioni: “La squadra ha preso coscienza di quello che è successo, si sono parlati e hanno fatto gruppo. Piccioni è reduce da un’inattività di campo ma non fisica, da martedì è tornato in gruppo. Parravicini non figurava tra i convocati domenica scorsa ma è tornato a disposizione dopo gli esami con esito negativo”.
Sulla squalifica di Garofalo: “Abbiamo un regolamento interno e i provvedimenti sono già previsti per ogni comportamento. Da parte mia vi dico che l’arbitro ha esagerato (la società ha fatto ricorso, ndr)”.
Su Venturini, uscito dopo un colpo alla testa contro il Budoni: “La maschera era per proteggerlo a livello mentale, più che fisico. Fortunatamente gli esami e le visite specialistiche hanno escluso ogni problema”.
Sul possibile ritorno di Esposito: “C’è così poco tempo che ogni pensiero con cognizione di causa è presunzione da parte nostra. Non ho vergogna a dirlo, quello che è successo ieri ci ha fatto cadere addosso un qualcosa di impressionante. Questa considerazione non c’è stata soltanto per il poco tempo a disposizione. Non abbiamo un tempo limite, ma solo l’urgenza di fare la scelta giusta”.