Commissione Accordi Economici ancora alla porta della Nocerina: stavolta sono Nicolò Donida e Andrea Bovo a vantare crediti
La Commissione Accordi Economici della Lega Nazionale Dilettanti bussa ancora una volta alla porta della Nocerina. Il club dovrà versare somme per circa 6mila euro complessivi ai due ex calciatori. Stando a quanto pubblicato nel dispositivo, la dirigenza rossonera avrebbe fatto pervenire memorie difensive oltre i termini perentori. In questi documenti la società ha sottolineato che i pagamenti avrebbero dovuto essere a carico della precedente società in virtù di un accordo di vendita tra il precedente presidente e la nuova società.
Per questo motivo la società richiedeva in via principale di posticipare la somma spettante richiesta fino al momento della decisione della giustizia ordinaria. E in via sussidiaria trovare un accordo transattivo con il calciatore riconoscendo l’assenza di responsabilità della nuova società. La Nocerina dovrà corrispondere a Nicolò Donida e Andrea Bovo rispettivamente 3.200 e 2.760 euro. Entrambe le istanze si riferiscono alla stagione sportiva 2021-2022 e fanno parte della lunghissima lista di istanze inoltrate presso la CAE della LND da ex tesserati. Tutte risalenti alla gestione societaria facente capo all’avvocato Paolo Maiorino.
Inammissibile il ricorso dell’ex direttore sportivo
Non è andata bene invece a Riccardo Bolzan. L’ex direttore sportivo della Nocerina, oggi al Matera, è protagonista di una situazione differente rispetto a Donida e Bovo. In particolare, nella stagione 2020-21 aveva percepito l’intera somma pattuita – 8.000 euro -, corrisposta in parte dalla società e in parte mediante i fondi messi a disposizione dei club dilettantistici dalla normativa statale emanata durante l’emergenza Covid.
In sede di giustizia ordinaria, però, il Tribunale di Nocera Inferiore ha disposto il 23 marzo scorso il sequestro di 100.000 euro ai danni della Nocerina. Il provvedimento è scaturito dall’inchiesta che vedeva coinvolti l’ex patron Paolo Maiorino, alcuni dirigenti e atleti del settore giovanile. Le accuse riguardavano l’illecita percezione di fondi emergenziali corrisposti dallo Stato. Il denaro bloccato dal Tribunale comprendeva anche la somma di 3.600 euro che Bolzan aveva appunto percepito attraverso l’erogazione di fondi per l’emergenza Covid.
Da qui dunque il ricorso di Bolzan, che però la Commissione Accordi Economici ha valutato inammissibile per il mancato rispetto di alcuni parametri previste dalle norme:
- allegazione di una copia dell’accordo economico privo dell’attestazione di avvenuto deposito (adempimento prescritto dall’art. 28, comma 3, secondo periodo, del Regolamento L.N.D.)
- inammissibilità della comunicazione di posta elettronica certificata trasmessa da Bolzan il 4.7.2022 solo alla C.A.E. e non anche alla resistente
- inammissibilità della nota inviata da Bolzan il 3.10.2022, in quanto trasmessa oltre il “termine perentorio del settimo giorno antecedente la data fissata per l’udienza”