Quattro sberle ai disfattisti, pronti a cantare il de profundis dopo la sconfitta di Giarre. Ma la Cavese ha ripreso da subito la strada giusta, riuscendo pure ad approfittare del rallentamento della capolista Gelbison. Finisce 4-0 per gli aquilotti contro il Troina, grazie alle reti di Romizi nel finale di primo tempo, Foggia, Banegas e il solito Allegretti.
Gara mai in discussione, controllata dal 1′ al 90′ dai ragazzi di Troise, desiderosi di riscattarsi dopo la prova incolore di Giarre. Che – né più né meno – ha preso oggi le sembianze di un raffreddore passeggero. Una battuta a vuoto fisiologica, tenendo conto che prima e dopo la Cavese ha calato due poker contro Sancataldese e appunto Troina, cui si aggiunge anche la precedente quaterna rifilata al Santa Maria.
Tanto per ribadire che il “braccino corto” visto nella prima parte del torneo in fase realizzativa è stato definitivamente corretto. E non può certo essere merito di un solo avvicendamento nella batteria degli attaccanti fatto nell’ultima sessione di mercato. Perché Diaz non era un “paracarro” e perché Foggia non è un messia che risolve tutti i problemi. Dunque, questione di testa, approccio o magari semplicemente di maggiore fiducia nei propri mezzi e nelle proprie capacità.
Forse è questo il punto di svolta portato dall’avvento in panchina di Emanuele Troise. Con buona pace di chi aveva definito l’organico biancoblu inadeguato per poter puntare al salto diretto in Serie C. Certo, manca ancora tantissimo tempo alla fine della stagione regolare e c’è ancora da assistere a un bel po’ di scontri diretti. Una certezza però c’è: la Cavese ha almeno pari chance rispetto alle dirette concorrenti per puntare a un immediato ritorno tra i professionisti.