Angri, la querelle tra società e Comune per la gestione dello stadio Novi. Il primo cittadino respinge le accuse del club
La querelle tra la dirigenza dell’Angri e il Comune per la gestione dello stadio Novi è divenuta una sorta di telenovela nelle ultime settimane. Tenendo in ambasce l’intera tifoseria grigiorossa che ad oggi non vede ancora chiaro il futuro della squadra in Serie D.
Circa due settimane fa, i soci del club hanno comunicato le dimissioni in blocco e la cessione simbolica del titolo sportivo al sindaco della città. Delegando inoltre il consulente Antonio Sanges a rappresentare la società per ogni trattativa di eventuale cessione. Nel comunicato i soci dimissionari avevano sottolineato che la loro scelta è stata dettata dal «mancato supporto e dall’assenza totale di ogni interessamento da parte dell’intera amministrazione comunale. Nonché dalle note difficoltà infrastrutturali legate all’utilizzo dello stadio Novi».
Nei giorni successivi i soci hanno incontrato il primo cittadino Cosimo Ferraioli, alla presenza di una delegazione di tifosi. In quella sede, il sindaco ha richiesto la documentazione contabile della società, così da poterla sottoporre all’attenzione di eventuali acquirenti. Durante la riunione, tuttavia, il presidente grigiorosso Armando Lanzione aveva avanzato una sorta di condizione che potesse indurre gli attuali soci del club a ritirare le dimissioni. Facendo esplicito riferimento a un affidamento dello stadio Pasquale Novi.
Gestione dello stadio Novi di Angri, un nodo impossibile da sciogliere
Pur dimissionari, i soci grigiorossi hanno protocollato al Comune una richiesta di gestione dell’impianto, evidenziando alcuni aspetti. In particolare la richiesta di ottenere la gestione alle stesse condizioni degli attuali gestori e per la stessa durata. Ad oggi lo stadio Novi è gestito da un’associazione sportiva angrese e il contratto, in essere dal 2018, scadrà dopo 19 anni, uno dei quali concesso a parziale ristoro delle chiusure dovute alla pandemia.
Nella richiesta protocollata al Comune, i soci dimissionari hanno dato disponibilità per adeguare l’impianto ai parametri per le gare di Lega Pro, evidenziando però di farlo solo come integrazione degli «investimenti comunali già annunciati pubblicamente».
In un comunicato successivo, i soci hanno ritenuto opportuno fare una ulteriore puntualizzazione. «La risoluzione contrattuale del rapporto con gli attuali gestori è esclusiva competenza del Comune ed è estranea all’US Angri. La nostra società si renderà disponibile solo dopo la risoluzione del contratto, perché non intende avviare trattative inutili ed improbabili».
La sfuriata del primo cittadino: «Basta accuse infondate e menzogne! Servono serietà e rispetto per i tifosi»
L’ultima nota emessa in ordine di tempo dai soci dimissionari dell’Angri ha mandato su tutte le furie Cosimo Ferraioli. Il sindaco di Angri ha risposto a muso duro, senza mezzi termini, attraverso il profilo Facebook istituzionale. «Sono costretto ancora una volta a rispondere attraverso gli stessi canali preferiti dalla società. Che ha dichiarato di non voler partecipare ad un tavolo di concertazione con il gestore dello stadio Novi».
Piccata la risposta del primo cittadino ai soci dimissionari: «Un po’ di serietà e di rispetto per i tifosi da parte vostra non guasterebbe! Avete protocollato delle false dimissioni, ma allo stato attuale non ho ricevuto alcun verbale della società con le vostre dimissioni e mi avete chiesto di trovare imprenditori interessati alla società».
Parole pesanti quelle del sindaco, costretto anche a spiegare che «la gestione dello stadio ha un contratto che neanche il consiglio comunale può sciogliere». Ferraioli ha evidenziato la disponibilità data dai gestori dell’impianto, mai mostrata invece dai soci dell’Us Angri. E il “j’accuse” di Cosimo Ferraioli si è concluso in maniera ancora più forte. «Il vostro consulente non mi ha trasmesso neanche un foglio in bianco. Gli imprenditori interessati che mi hanno contattato hanno necessità di vedere gli atti che non avete ancora mostrato. Se davvero siete interessati a proseguire con il calcio ad Angri, mettete i documenti a disposizione degli interessati. State sollevando un polverone, state facendo solo ostruzionismo attraverso accuse infondate e menzogne».
C’è già un possibile acquirente
In tutto questo bailamme scatenatosi nelle ultime due settimane, ci sarebbe una persona interessata a rilevare le sorti dell’Us Angri. Si tratta di Gerardo Tortora, attuale presidente dell’Angri City (Prima Categoria), che ha già guidato la società grigiorossa nel recente passato. Si sarebbe già fatto avanti con il sindaco per comprendere qual è la situazione economica della “Uesse” e valutare un’eventuale acquisizione.