Continua il momento negativo della Salernitana. I granata hanno perso anche a Marassi 1-0 contro il Genoa di Gilardino e rimangono in fondo alla classifica di Serie A. Ai grifoni è bastato un gol di Albert Gudmundsson per portare a casa i tre punti. L’attesa svolta con l’arrivo di Inzaghi in panchina è ancora lontana e la situazione è sempre più preoccupante.
Primo quarto d’ora da incubo
Negativo l’approccio granata nell’anticipo della decima giornata. La squadra di Filippo Inzaghi è scesa in campo timorosa e ha rischiato di incassare gol immediatamente. Ochoa ha salvato subito il risultato a mano aperta su un colpo di testa dell’ex Dragusin e poi Badelj ha colpito il palo interno sempre da angolo. La Salernitana ha sofferto la sfuriata rossoblù del primo quarto d’ora. Retegui servito da Vasquez ha calciato di prima intenzione colpendo il palo, poi Badelj ha ribattuto fuori. Nell’occasione l’argentino ha accusato un dolore allo stesso ginocchio recentemente infortunato, e questo lo ha condizionato fino alla fine del primo tempo.
La perla di Gudmundsson sblocca il match
Non ha convinto il 3-4-2-1 proposto da Inzaghi, con la coppia di centrocampo Coulibaly-Maggiore in inferiorità numerica ed esposta alle iniziative di Frendrup e Malinovskyj, in grande serata. La Salernitana si è svegliata alla mezz’ora con un paio di tiri di Dia, ma il Genoa ha colpito al minuto 35 con una bella iniziativa di Gudmundsson. L’islandese, pescato da Malinovsky sulla trequarti, ha saltato secco Gyomber e ha fatto partire da fuori area un destro rasoterra ben angolato, imparabile per Ochoa.
La qualità del Genoa fa la differenza
I rossoblu hanno preso il sopravvento e sono andati vicini al raddoppio prima della pausa con una splendida azione corale. Tocchi in sequenza di Josip Martinez e Gudmunsson per il taglio centrale di Martin, velo di Frendrup per l’inserimento di Sabelli che ha calciato a botta sicura trovando l’opposizione di Ochoa. E dall’angolo anche Vasquez si è reso pericoloso di testa complice una deviazione di Bradaric. Nell’intervallo Inzaghi ha sostituito l’evanescente Candreva con Bohinen e il croato ammonito con Sambia, passando ad un 3-5-2 speculare. Gilardino ha dovuto rinunciare a Retegui e Bani infortunati e senza il riferimento dell’argentino il Genoa è inevitabilmente calato nel ritmo e nell’intensità. Anche Gudmundsson ha tirato il freno e non ha giovato poi la sostituzione di Malinovskyj con il turco Kutlu.
Salernitana inconcludente
La Salernitana è cresciuta con il dinamismo di Coulibaly e Bohinen e la corsa di Mazzocchi. Pochi però i pericoli verso la porta di Martinez. Il terzino napoletano è andato vicino al gol svirgolando un cross di Sambia, poi Inzaghi ha nuovamente cambiato modulo inserendo per Ikwuemesi per l’acciaccato Lovato, autore questa volta di una buona prestazione. L’ingresso del nigeriano tuttavia non ha dato l’apporto sperato. La Salernitana ha spinto senza troppa convinzione perdendo qualche pallone di troppo ed esponendosi ai contropiedi genoani.
I granata si svegliano troppo tardi
Le occasioni migliori nel finale. Una bella azione personale di Coulibaly ha portato al cross Sambia, con Mazzocchi che di testa ha colpito la traversa e Dia che ha svirgolato la ribattuta, commettendo anche un fallo. Al minuto l’89° poi il senegalese, dopo una serie di ribaltamenti di fronte, ha mancato il gol in spaccata su cross di Legowski. Ma la posizione era di fuorigioco e il gol sarebbe stato probabilmente annullato.
Il Genoa ha sofferto più del previsto e non è riuscito a chiudere il match, la Salernitana però non è riuscita a rendersi pericolosa nel recupero incassando un’altra sconfitta esterna in un match tutto sommato alla portata e almeno pareggiabile. Preoccupante il calendario, con un filotto di partite complicate fino alla fine dell’anno. Prossimo appuntamento nel derby contro il Napoli, in cui mancherà Gyomber per squalifica.