Salernitana demolita a Bergamo, Nicola al capolinea

Nicola

Clamorosa umiliazione dei granata al Gewiss Stadium, l’Atalanta di Gasperini si impone 8-2. Nicola ormai a un passo dall’esonero

La Salernitana incappa in una delle peggiori sconfitte della sua storia rimediando nella trasferta di Bergamo una scoppola clamorosa. L’Atalanta di Gasperini ha vinto 8-2 il match valido per la 18esima giornata di serie A e il divario sarebbe stato anche più ampio senza gli ormai abituali miracoli di Ochoa. Una partita da incubo che ha visto i granata rimanere impotenti di fronte allo show avversario, film già andato in onda per lunghi tratti nelle partite contro Milan e Torino. Ma a differenza dei rossoneri e dei granata piemontesi l’Atalanta non ha sprecato nulla e la squadra di Nicola già alla fine del primo tempo si è ritrovata sotto con il punteggio di 5-1. Troppo ampio il divario tecnico contro una formazione in condizione atletica straripante, che ha messo in luce tutti i propri talenti dominando fin dai primi minuti.

Gravi errori difensivi e centrocampo inconsistente

Superfluo rimarcare le gravissime difficoltà difensive della squadra di Nicola, già emerse in passato. Questa volta, senza Daniliuc squalificato e Bronn infortunato, il risultato è stato disastroso. Contro il tridente offensivo schierato da Gasperini c’è stato poco da fare. Boga come Leao incontenibile per Lovato fin dai primi minuti, Pirola in grande affanno nell’arginare Lookman e anche Fazio in enorme difficoltà nel ruolo di centrale difensivo, contro l’immarcabile Hojlund. Da sottolineare però anche l’inconsistenza del centrocampo granata, quasi mai in grado di resistere alla pressione avversaria e di tenere alta la squadra. Se la discontinuità di Vilhena non sorprende più, stupisce invece il crollo di Lassana Coulibaly. E ancora fa discutere la posizione in campo di Candreva, sempre troppo lontano dalla porta per dare il suo contributo. Problemi che si trascinano dal mese di novembre e che la sosta mondiale e l’infortunio di Mazzocchi hanno addirittura aggravato.

Gol a grappoli nel primo tempo

La Salernitana si era illusa di poter reggere il confronto con l’Atalanta pareggiando immediatamente il gol d’apertura di Boga. L’ivoriano dopo 5 minuti aveva aperto le danze con un’ottima azione personale. Dalla sinistra due uomini saltati, un rimpallo vinto e un tiro deviato finito alle spalle di Ochoa. I granata avevano riportato in equilibrio il match con un sinistro rasoterra di Dia in area, nato da una bella sponda di Piatek su rilancio di Ochoa. La partita sostanzialmente è rimasta aperta per 20 minuti, grazie alle solite prodezze in serie del portiere messicano su Koopmeiners, Lookman e Boga. Poi però tra il 20° e il 23° l’Atalanta colpisce due volte. Prima Hojlund si prende un rigore a causa di un fallo molto ingenuo di Fazio sulla linea laterale dell’area, penalty trasformato da Lookman che Ochoa per un pelo non riesce a deviare. Poi Scalvini sfugge alla marcatura di Lassana Coulibaly su angolo calciato da Koopmeiners e impatta di testa il 3-1.

Hojlund protagonista assoluto

Partita già in ghiaccio, ma l’Atalanta continua a premere. Ochoa salva su Hojlund dopo una splendida doppia sterzata del danese a dribblare Fazio e Coulibaly, Boga sfiora il quarto gol dopo aver saltato Lovato con un’altra bella iniziativa personale. L’ivoriano in gran forma risulta imprendibile quando parte in progressione dalla sinistra. Poi lo stesso Hojlund stretto nella morsa fallosa tra Lovato e Fazio conquista un altro rigore al 36°. Dal dischetto Koopmeiners si fa parare il tiro da Ochoa ma è pronto a ribattere in rete. Ed è ancora Hojlund in contropiede ad approfittare di un errato disimpegno di Lovato per fuggire verso la porta di Ochoa e battere il portiere messicano per la quinta volta, mettendo il punto esclamativo su una prestazione da incorniciare. La Salernitana dal canto suo non va oltre un paio di tentativi imprecisi di Piatek e Fazio e qualche cross fuori misura di Bradaric e Candreva, senza mai rendersi concretamente pericolosa dalle parti di Musso.

La firma degli ex Ederson e Zortea

Nell’intervallo Nicola prova a fermare la goleada inserendo Gyomber per Lovato, ma senza successo. All’Atalanta infatti riesce tutto facilmente. Dopo un paio di ripartenze sfumate per la Salernitana, Lookman servito da Boga al limite dell’area realizza il 6-1 con un gran tiro a incrociare e festeggia la doppietta. I granata con un guizzo d’orgoglio trovano il secondo gol con un piattone (deviato) dal limite di Nicolussi Caviglia assistito da Dia, ma l’Atalanta rimane in totale controllo del match. Gasperini pesca Ederson, Zapata e Zortea dalla panchina e sono proprio gli ex di turno ad incrementare il punteggio. Il brasiliano, lasciato troppo libero al limite dell’area, estrae dal cilindro un gran tiro a giro e piazza il 7-2. Zortea invece a 5 minuti dal termine concretizza una bella combinazione con Zapata in area firmando di destro l’ottavo gol neroazzurro. C’è anche il tempo per un ultimo salvataggio di Ochoa su Koopmeiners prima del fischio finale senza recupero. Anche questa volta il portiere messicano è stato il migliore in campo. Una disfatta di proporzioni storiche.

Nicola verso l’esonero

Un punteggio del genere non si verificava in serie A da Inter-Padova dell’aprile 1996. La Salernitana stessa per risalire ad una sconfitta peggiore deve tornare indietro fino al giugno del 1949, 8-1 subìto contro la Spal nella stagione successiva al primo campionato di A. Potrebbe pagare per tutti Davide Nicola, l’esonero per lui è a un passo e saranno ore di riflessione per il presidente Iervolino sul da farsi. Circolano i nomi D’Aversa, Semplici e Di Francesco per l’eventuale sostituzione. Ma per quanto visto in campo il cambio di allenatore non basta, occorrono rinforzi in ogni reparto per ridare linfa e coraggio ad una squadra totalmente svuotata. Nel frattempo la tifoseria ha manifestato il proprio dissenso dopo la partita con uno striscione di protesta esposto all’esterno del centro sportivo Mery Rosy.

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