Salernitana, non funziona la cura Liverani. Anche il Monza passa all’Arechi

Djuric Liverani

La Salernitana perde all’Arechi anche contro il Monza e la settima sconfitta dell’anno per i granata ha il sapore della resa quasi definitiva dinanzi alla retrocessione. I brianzoli dell’ex Raffaele Palladino si sono imposti 2-0 con i gol in rapida sequenza di Daniel Maldini e Matteo Pessina nell’ultimo quarto d’ora del match, condannando i granata all’ennesimo epilogo da incubo. Deludente la prestazione degli uomini di Liverani, in difficoltà per gran parte dell’incontro sulla scia di quanto già visto contro l’Empoli nell’ultima apparizione in panchina di Filippo Inzaghi.

Altre due ingenuità difensive puniscono i granata

I granata hanno affrontato la sfida come se avessero sulle spalle un macigno, costituito da una situazione ambientale e di classifica sempre più compromessa. Ed è bastato un triangolo veloce tra Maldini e Gagliardini per spezzare al minuto 78 il fragile equilibrio dei padroni di casa, che si trascinava dal fischio d’inizio. Poi dopo cinque minuti, con stessa semplicità, è arrivato anche il raddoppio. Una spizzata dell’ex Djuric, direttamente da rinvio di Di Gregorio, ha liberato Pessina davanti a Ochoa, battuto con un elegante pallonetto. Black-out banali, figli di una gara vissuta costantemente sul filo del rasoio.

Nessuna discontinuità tra Liverani e Inzaghi

A tal proposito non si è vista la mano del nuovo tecnico Liverani. La squadra è apparsa bloccata, timorosa e inconcludente come nelle precedenti uscite casalinghe. Inoltre l’allenatore romano ha insistito con la punta unica oltre che con il tridente difensivo già contestato ad Inzaghi e in campo le difficoltà di manovra e costruzione dei granata sono risultate identiche. Il Monza, esaltato dal trionfo sul Milan e dalla posizione di classifica, ha giocato sul velluto. Palladino ha confermato tutti i protagonisti dell’impresa sui rossoneri e la partenza a razzo dei brianzoli ha subito messo i brividi ai granata.

Solito approccio molle dei granata

La Salernitana è uscita indenne dalla tradizionale centrifuga iniziale. Djuric ha subito colpito un palo in girata e poi di testa ha sfiorato il vantaggio, mentre un grande riflesso di Ochoa ha negato il gol a Izzo da angolo. È stato Kastanos, in coppia con Candreva alle spalle di Weissman, a scrollare i granata dal torpore con un mancino dalla distanza a sfiorare il palo. La Salernitana ha faticosamente e lentamente provato a prendere le misure al Monza, grazie alla dinamicità di Coulibaly in mezzo al campo, senza tuttavia rendersi pericolosa dalle parti di Di Gregorio.

Troppo lontano dalla porta Candreva, troppo isolato Weissman autore comunque di un pressing forsennato e lodevole sulla retroguardia brianzola. Poche le occasioni per i granata: una bella accelerazione di Zanoli che ha preso in controtempo l’israeliano e una punizione di Candreva deviata provvidenzialmente da Gagliardini in angolo. Dall’altro lato invece Djuric ha tenuto in costante apprensione la retroguardia granata.

Salernitana impaurita nella ripresa

Lo stesso copione si è visto nella ripresa. Un’altra accelerazione di Zanoli per Weissman si è conclusa con una girata di Kastanos deviata in angolo, ma il Monza ha spaventato la Salernitana sul ribaltamento di fronte. Un’incornata di Djuric salvata da Pellegrino ha preceduto un altro miracolo di Ochoa. Il messicano ha letteralmente murato la conclusione da due passi di Gagliardini, liberato da un’altra sponda del bosniaco da corner.

L’allarme ha spinto i granata a rintanarsi nella propria metà campo. Liverani all’ora di gioco ha inserito Boateng per Manolas (al debutto) e Tchaouna al posto di Weissman. Palladino invece, dopo aver rinunciato a Colpani in favore di Bondo nell’intervallo, ha lanciato Maldini al posto dell’esausto Dany Mota. La Salernitana si è schiacciata troppo, lasciando le redini della partita al Monza e puntando solo a qualche contropiede.

Tchaouna fallisce il vantaggio e Maldini gela l’Arechi

L’idea sembrava anche funzionare, con la velocità di Tchaouna a sferzare la difesa brianzola. Su un’accelerazione del francese Candreva ha tagliato il campo per Kastanos e la conclusione a botta sicura del cipriota ha trovato l’opposizione decisiva di Caldirola. La gara si è però decisa negativamente al minuto 76. Su un altro contropiede granata Dia, subentrato tra i fischi a Kastanos per gli ultimi venti minuti, ha servito Tchaouna in corsa verso Di Gregorio. Ma il francese ha peccato in cinismo, facendosi respingere dall’ottimo portiere biancorosso sia la conclusione che la ribattuta. Sulla costruzione successiva invece il Monza ha trovato il varco giusto. Una combinazione veloce tra Maldini e Gagliardini ha risucchiato sia Legowski che Pasalidis e il figlio d’arte ha bucato Ochoa con un bel piazzato.

Pessina chiude i conti

La Salernitana non ha avuto la forza per reagire e a stretto giro è arrivato il raddoppio di Pessina, che si è infilato nella difesa granata come la lama nel burro e ha bruciato Pellegrino. Gli uomini di Liverani hanno chiuso il match a pezzi, con Legowski in grande imbarazzo in mezzo al campo e Boateng in palese difficoltà con Djuric. Un’ultima grande parata di Ochoa su Akpa Akpro ha evitato un passivo ancora peggiore, prima del fischio finale e della ormai rassegnata contestazione degli oltre 18500 spettatori accorsi all’Arechi.

Continua comunque a regnare sovrana la confusione in tutto l’ambiente granata. Lassana Coulibaly, contestato da qualche tifoso in settimana per uno screzio con Liverani a San Siro, è risultato tra i migliori in campo. E lo stesso Boulaye Dia, inviso a parte della tifoseria, ha fatto vedere qualche buono spunto dal momento dell’ingresso in campo. La sua presenza sul terreno di gioco, magari in coppia con Weissman, sarebbe stata certamente più utile dal primo minuto.

Djuric Liverani

 

 

 

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