Le residue speranze di risalita della Salernitana naufragano a Cagliari, in un pomeriggio da dimenticare per la squadra granata. Gli uomini di Ranieri, trascinati da Shomurodov, si sono imposti 4-2 cogliendo una vittoria di fondamentale importanza per la rincorsa salvezza. Togliendosi temporaneamente fuori dalla zona dalla zona calda della graduatoria con il 13esimo posto a quota 26 punti. Per i campani invece l’ennesima sconfitta, forse quella che meglio riassume la disgraziata stagione in corso.
Difesa da horror per i granata
Ancora una volta il reparto difensivo dei granata ha fatto acqua, tra amnesie collettive e errori individuali. Un disastro da cui non si è salvato nessuno, nemmeno Ochoa. E il Cagliari saggiamente guidato da Ranieri ha sfruttato alla perfezione le fragilità granata. Strategia attendista nella propria metà campo, lanci lunghi e ripartenze micidiali per i sardi che hanno fatto a fette il pacchetto arretrato di Liverani. Colpi di spugna continui al timido ma spesso inconcludente fraseggio dei granata nella metà campo rossoblu. L’approccio convincente dei granata al match è stato spazzato via al minuto 11 da un semplice lancio di Zappa per Lapadula dalle retrovie. Il peruviano ha trovato praterie tra Manolas e Fazio ed è arrivato in porta, depositando in rete dopo aver saltato troppo facilmente Ochoa. Il Var ha sconfessato la segnalazione di fuorigioco, dando la prima mazzata ai granata, e la partita ha preso una piega pessima.
Cagliari micidiale in contropiede
Liverani aveva puntato sull’intesa tra i due ex centrali della Roma, ma la scelta si è rivelata nefasta. La Salernitana ha faticato come da copione a rendersi pericolosa nell’area rossoblu e dietro la difesa troppo alta e larga ha rischiato ad ogni ripartenza, con Zappa e Augello sempre in appoggio a Nandez e Jankto. Il Cagliari ha fallito un paio di contropiedi con il ceco, mentre la Salernitana ha accumulato cross più o meno pericolosi ma inconcludenti. Weissman ancora una volta è apparso in difficoltà nel ruolo di punta unica e gli unici pericoli per Scuffet sono partiti dal mancino di Tchaouna e dalla testa di Kastanos.
Amnesie collettive e dei singoli
Emblematico il modo in cui è arrivato il 2-0 del Cagliari. Da un angolo granata, con slalom di Kastanos sulla linea di fondo e cross ribattuto, è partito un altro micidiale contropiede rossoblu. Nandez ha trottato fino alla trequarti e ha servito Gaetano, che ha saltato Zanoli depositando in rete. Prima dell’intervallo la Salernitana si è resa pericolosa con i colpi di testa di Weissman e Fazio, ma all’inizio della ripresa è arrivato in modo davvero imbarazzante anche il 3-0. Grave questa volta l’amnesia di Tchaouna, che in fase di costruzione si è lasciato banalmente anticipare da Augello. Il terzino ha corso indisturbato fino alla trequarti servendo il subentrato Shomurodov, che ha ribattuto in porta la respinta difettosa di Ochoa su una prima conclusione non irresistibile.
Fazio regala la doppietta a Shomurodov
Nel momento di più duro però la Salernitana si è svegliata trovando un doppio sussulto. Maggiore ha colpito centralmente dopo una bella combinazione tra Candreva, Zanoli e Tchaouna. Poi un inserimento di Kastanos su uno strappo di Zanoli e un colpo di testa dello stesso Maggiore da corner hanno completamente riaperto il match prima dell’ora di gioco. L’inerzia della partita si è ribaltata e gli uomini di Liverani per oltre 15 minuti hanno messo sotto i padroni di casa alla ricerca del pari. Ma è arrivato l’ennesimo pasticcio difensivo a tagliare le gambe ai granata, questa volta con Fazio protagonista. L’argentino si è fatto rimpallare un banale rinvio da Shomurodov e poi ha perso il confronto con l’uzbeko, regalandogli la doppietta. Anche Ochoa, l’ultimo baluardo granata, ha alzato bandiera bianca.
Solo la matematica salva ancora la Salernitana
L’infortunio tecnico dell’argentino ha chiuso il match. Poco altro da segnalare se non una conclusione al volo di Candreva su assist di Kastanos. Il Cagliari invece ha rischiato di dilagare con l’ennesimo contropiede, questa volta orchestrato da Azzi, e ha giocato sul velluto fino al fischio finale. Liverani ha pescato dalla panchina Simy, Sambia, Gomis e Basic, dopo aver già rimpiazzato l’acciaccato Manolas con Pirola all’intervallo. Ma senza alcuna utilità. Con Dia fuori rosa sono finite le carte da giocare per la Salernitana, che si avvia mestamente alla retrocessione matematica in B.