La Salernitana chiude il suo anno solare da dimenticare all’Arechi con un pareggio a reti inviolate contro il Brescia. Serata gelida e partita bruttina nell’anticipo del venerdì del 18esimo turno di Serie B. La Salernitana ha confermato una volta di più tutte le sue difficoltà sotto porta, spingendo per l’intero match senza trovare la via del gol. Non sono bastati i lampi di Jayden Braaf a riscaldare il pubblico dell’Arechi, freddo quanto il clima meteorologico di fronte a una squadra che non riesce proprio a decollare.
Braaf finalmente in campo
L’olandese, titolare dopo due mesi al posto dell’infortunato Verde, è stato nettamente il migliore nei settanta minuti in cui è rimasto in campo. Con strappi e accelerazioni che hanno creato varchi nella retroguardia bresciana – poco sfruttati dai compagni – e un paio di conclusioni che hanno chiamato il portiere ospite Lezzerini alla grande risposta. Lecito domandarsi per quale reale ragione Colantuono abbia tenuto Braaf in naftalina nelle tre uscite precedenti.
Brutto precedente per Colantuono
Il tecnico granata dal canto suo ha ritrovato quel Brescia che segnò la fine della sua prima esperienza in granata nel dicembre del 2018. All’epoca fu un pesante 1-3, con tripletta dell’ex Donnarumma, che fece inviperire fortemente i tifosi granata. E che spinse alle dimissioni l’allenatore romano, dopo il seguente tracollo al Cabassi di Carpi allenato da Castori. Quella Salernitana aveva raccolto 20 punti in 15 partite, rendimento migliore di quello attuale. Ma si salvò dalla retrocessione solo al play-out contro il Venezia. Altri tempi, ma stesso clima di sfiducia e di disfattismo di adesso.
Cambi forzati dopo la sconfitta nel derby
Colantuono ha fatto qualche cambio rispetto alla brutta sconfitta contro la Juve Stabia, rimpiazzando gli acciaccati dell’ultim’ora. Non solo Verde ma anche i braccetti difensivi, con Ruggeri e Velthuis al posto di Bronn e Jaroszynski. Ritorno dal primo minuto dopo l’infortunio per Tongya in sostituzione di Maggiore, ma l’italo-camerunense è apparso ancora non al meglio. Fin dai primi minuti Braaf è sembrato ispirato ma ha trovato poca collaborazione. La prima conclusione pericolosa è stata di Stojanovic, a cui ha fatto seguito un colpo di testa di Borrelli.
Monologo granata inconcludente
Il Brescia, partito per non prenderle, ha sfiorato il vantaggio con Adorni. Il difensore ha mancato il bersaglio con un piattone dinanzi alla porta, dopo una respinta rivedibile di Sepe da angolo. Poi la partita è stata un infruttuoso monologo granata fino alla fine del primo tempo, senza trovare la via del gol. Simy ha svolto un buon lavoro di sponda e di assistenza verso i compagni ma è sempre rimasto troppo lontano dal cuore dell’area di rigore. Un bel suggerimento del nigeriano ha mandato Ghiglione al tiro ma la palla ha sfiorato il palo. Un altro buon appoggio ha offerto la conclusione in caduta ad Amatucci ma Lezzerini ha bloccato in due tempi.
Braaf prova a caricarsi la squadra sulle spalle
Apprezzabile la verve del giovane viola, che si è inserito più volte sulla trequarti andando al tiro e al cross ma senza la lucidità necessaria. Il Brescia ha fatto sempre muro sulle iniziative di Simy e di Braaf che è cresciuto progressivamente provando a caricarsi la squadra sulle spalle. Quando l’olandese si è messo in proprio con una gran conclusione dalla distanza è stato Lezzerini a salvare in angolo. Il Brescia invece si è rifatto vedere dalle parti di Sepe solo alla fine della frazione, con un colpo di testa di Dickmann che ha sfiorato l’incrocio dei pali.
Lezzerini respinge due grandi conclusioni dell’olandese
Nella ripresa l’inerzia del match non è cambiata. Braaf e Simy hanno provato a costruire qualcosa ma la spinta granata si è progressivamente affievolita. L’olandese con una cannonata da fuori area ha chiamato Lezzerini a un secondo grande intervento in volo. Il Brescia invece si è limitato a una conclusione di Dickmann respinta di pugno da Sepe, poi gli uomini di Bisoli si sono chiusi in difesa per portare a casa il pareggio.
Poco coraggiose le scelte di Colantuoso
Colantuono ha inserito Hrustic per Tongya e poi ha rinunciato a Braaf per Kallon, senza rischiare il cambio di modulo. Anche Simy è stato rimpiazzato dal giovane Fusco, quando sarebbe stato molto più utile affiancargli una seconda punta. Scelte poco comprensibili che non hanno schiodato la Salernitana dal pari, nonostante il buon impatto sia dell’australiano che del sierraleonese. Qualche opportunità la Salernitana l’ha pure avuta ma senza la giusta cattiveria per sfruttarla.
Simy e Hrustic falliscono il vantaggio
Simy ha perso l’attimo per la conclusione dal limite dopo una buona ripartenza. Poi non è riuscito a impattare un bel cross tagliato nato dal mancino di Kallon, beccandosi gli inevitabili fischi al momento della sostituzione. Buoni anche i palloni partiti dal sinistro di Hrustic ma l’australiano, servito da Kallon, ha sparato su Lezzerini una buona occasione dopo essersi elegantemente aperto lo spazio di tiro in area. Dopo quest’ultima occasione la partita si è incanalata lentamente verso lo 0-0 e al fischio finale dell’arbitro Bonacina inevitabili sono stati i fischi per la squadra granata.
La prossima delicata trasferta sarà a Frosinone nel giorno di Santo Stefano, con i ciociari che stanno vivendo da inizio stagione un rigetto della categoria paragonabile a quello dei granata.
[Foto New Reporter – giornaledibrescia.it]