È già finita l’avventura di Giovanni Martusciello alla guida della Salernitana. La sconfitta casalinga contro il Bari, un secco 0-2 nel tredicesimo turno di serie B, è costata la panchina al tecnico ischitano. Non un fulmine a ciel sereno: già nelle ultime settimane infatti i risultati ottenuti da Martusciello erano sotto la lente d’ingrandimento della dirigenza granata. Al suo posto probabile il ritorno dell’attuale responsabile del settore giovanile, Stefano Colantuono.
Netta involuzione dei granata dopo il k.o. casalingo contro il Pisa
A condannare l’ex vice di Sarri e Spalletti non è stato tanto il magro bottino raccolto – 13 punti in altrettante partite e 17° posto in graduatoria – ma la netta involuzione della squadra granata. Dopo un avvio di stagione spumeggiante con le vittorie in rimonta su Spezia, Cittadella e Sampdoria, allenatore e giocatori hanno perso la bussola all’indomani della sconfitta casalinga contro il Pisa dell’ex Inzaghi. Era la quinta giornata di campionato e da quel momento il gruppo di Martusciello ha compiuto un evidente passo indietro sul piano della personalità e delle prestazioni, collezionando conseguentemente una sola vittoria, quattro pareggi e tre sconfitte. Per un totale di cinque k.o. nelle ultime dieci uscite.
Tridente sconfessato a sorpresa da Martusciello
Che qualcosa sia andato storto nella crescita del gruppo e nella creazione di una forte identità di squadra lo si è visto palesemente in campo contro il Bari. Squadra spenta, senza idee, grinta e convinzione necessarie per recuperare i due gol con cui i biancorossi hanno chiuso il primo tempo in vantaggio. Molte delle responsabilità non possono non essere attribuite allo stesso Martusciello, che ha tolto ulteriori certezze alla squadra. Rinunciando al via del match al suo 4-3-3 di fabbrica e agli esterni d’attacco (Braaf, Kallon e Dalmonte in panchina) in favore di un 4-3-1-2 ibrido con Soriano alle spalle della coppia Verde-Wlodarczyk. Di fronte un Bari modesto ma ben messo in campo dall’allenatore Moreno Longo, che ha dovuto anche rinunciare al suo capitano Vicari nel riscaldamento.
Salernitana ingenua e inconcludente, Bari ordinato e spietato
In campo si è vista una discreta sintesi di quanto accaduto in questo primo terzo di stagione. Ampio palleggio dei granata ma poca incisività negli ultimi 16 metri e scarsa cattiveria di fronte alla porta difesa dall’ex Radunovic. Oltre a tanta sfortuna – ennesimo k.o. muscolare dopo pochi minuti, stavolta per Maggiore – e le solite fatali disattenzioni difensive di cui il Bari ha ampiamente approfittato. La Salernitana sembrava aver cominciato il match con il piglio giusto. Verde nei primi dieci minuti si era infatti reso pericoloso con un bel mancino da fuori e una conclusione ribattuta in ripartenza. Ma il Bari ha rapidamente preso le misure ai granata, mettendo in difficoltà la squadra di Martusciello anche tatticamente. I due esterni di centrocampo, Dorval e Oliveri, hanno assicurato spinta costante al tridente offensivo composto da Sibilli, Lasagna e Novakovich.
Stojanovic protagonista negativo sui due gol subiti
Ferrari si è esibito in un bel salvataggio sull’ex Verona, poi Sibilli ha sprecato un ottimo appoggio di Novakovich in area mentre dall’altro lato Soriano non ha inquadrato la porta su un bel suggerimento di Verde. Prima della mezz’ora i galletti sono passati in vantaggio, azione partita da un rilancio del portiere avversario come contro il Cesena. Lasagna, Novakovich e Dorval con due passaggi sono arrivati in area, il cross del francese ha trovato Oliveri sul lato opposto e Lasagna a porta spalancata ha appoggiato in rete il diagonale dell’ex Catanzaro.
Clamorosa nell’occasione la topica di Stojanovic, rimasto a terra ad osservare l’azione tenendo Lasagna in posizione regolare. Il serbo, purtroppo per lui, è stato protagonista negativo anche del raddoppio biancorosso al minuto 36. Sugli sviluppi di un calcio di punizione, Dorval si è clamorosamente trovato solo sulla sinistra (disattenzione anche di Wlodarczyk) e sul traversone Novakovich, troppo libero tra Ferrari e l’ex Empoli, ha bucato di testa Fiorillo sul filo del fuorigioco.
Per Verde e Wlodarczyk le migliori occasioni granata
Salernitana tramortita e gara decisamente compromessa. In mezzo all’1-2 pugliese i granata erano andati vicinissimi al pari con Verde. L’ex spezzino con un gran guizzo aveva superato Mantovani involandosi verso la porta, ma il cucchiaio in area era stato respinto da Radunovic con un gran riflesso. Ed è rimasta questa fino alla fine del match la migliore occasione per gli uomini di Martusciello, insieme a un colpo di testa di Wlodarczyk indirizzato troppo centralmente su un gran cross di Soriano prima dell’intervallo. Poi sono saltati i nervi a Stojanovic dopo un fallo subito da Dorval e il terzino serbo se l’è presa un po’ con tutti. Avversari, arbitro, compagni e pubblico. Martusciello nell’intervallo lo ha rimpiazzato con Ghiglione, inserendo anche Bronn per Amatucci e passando a un 3-4-1-2 speculare al modulo barese.
Troppo poco coraggio per Martusciello
La mossa non ha funzionato perché la Salernitana ha faticato a rendersi pericolosa e la partita ha assunto la stessa piega già vista contro lo Spezia. Ingannevole il dato sui tiri verso i portieri avversari, 25 a 6 per i granata. Troppa imprecisione per la squadra di Martusciello, che solo in un paio di occasioni è andata vicina al gol. Prima con un gran sinistro di Hrustic dalla distanza, poi con un altro mancino di Verde a sfiorare il palo su punizione.
Martusciello ha atteso il minuto 65 per provare qualcosa di diverso, inserendo Simy per l’opaco Wlodarczyk e Braaf per Soriano. Decisamente troppo tardi. I ritmi sono rimasti bassi e la difesa del Bari ha schermato tutti i tentativi granata, tra cui una bella rovesciata di Ghiglione in area. Reattivo anche Radunovic, chiamato in causa prima da un gran destro da fuori di Braaf e poi da una botta di Ferrari sull’angolo seguente.
Splendido spettacolo sugli spalti
Dopo un rigore reclamato da Hrustic e un colpo di testa mancato da Bronn su un bel tagliente dell’australiano, la Salernitana ha alzato bandiera bianca trascinandosi fino al termine del match. Al fischio finale bordata di fischi per gli uomini di Martusciello, l’unico vero spettacolo lo si è visto sugli spalti con il rinnovo dello storico gemellaggio tra le due tifoserie e le splendide coreografie di stima reciproca tra le due curve.