Salernitana, alibi terminati. Avanti con Breda nonostante la disfatta di Cesena

11 vs cesena

La Salernitana è uscita a pezzi dalla trasferta di Cesena. Il rocambolesco finale del match al “Manuzzi” è stato una mazzata micidiale per il morale già basso della truppa granata, tornata a casa a mani vuote immeritatamente. Il direttore sportivo Valentini ha provato a caricarsi sulle spalle già nello spogliatoio il momento delicatissimo dei campani. Ribadendo la piena fiducia da parte della società al tecnico Roberto Breda e spronando la squadra ad un pronto riscatto sabato pomeriggio. In programma all’Arechi il match contro il Modena di Paolo Mandelli.

L’epilogo del “Manuzzi” specchio della stagione del Cavalluccio

L’epilogo del “Manuzzi” è stato lo specchio di una stagione da dimenticare finora per il Cavalluccio, tra sfortuna, episodi controversi, occasioni mancate e fragilità irrisolte. Ma nella buona prestazione contro i bianconeri il gruppo granata ha dimostrato di avere ancora tutte le carte in regola per sfuggire dall’incubo del doppio salto all’indietro. La 28esima giornata del campionato di Serie B ha lasciato la Salernitana al penultimo posto, a tre punti dai play-out e a quattro dalla salvezza diretta.

Anche Breda sul banco degli imputati

L’ennesima sconfitta però inevitabilmente sta moltiplicando le discussioni sulla bontà del lavoro condotto Breda alla guida della squadra. Accolto come salvatore della patria, il tecnico trevigiano è finito rapidamente sul banco degli imputati per scelte di formazioni incomprensibilmente troppo simili a quelle del suo predecessore Colantuono. E il rendimento ugualmente non è stato premiante. Esaurito lo sprint iniziale dei due successi contro Reggiana e Cremonese (anche il tecnico romano rifilò un poker alla Carrarese alla prima in casa), la Salernitana ha raccolto due miseri punti nelle ultime quattro partite nonostante un calendario favorevole.

Salernitana ancora troppo fragile psicologicamente

Il vecchio capitano granata è stato il primo a non cercare alibi in sala stampa, sottolineando la necessità di portare a casa almeno un punto in una partita stregata come quella appena terminata. La Salernitana però ha alzato bandiera bianca dopo il rigore sbagliato da Cerri e negli ultimi dieci minuti si è consegnata senza lucidità all’avversario anche per le scelte del tecnico. I bianconeri di Mignani invece, con la serenità di una neopromossa in zona play-off, hanno giocato a viso aperto stringendo i denti quando necessario e martellando fino all’ultimo minuto di recupero.

Partenza a tavoletta del Cesena frenata dal palo di Verde

Al Manuzzi è stata battaglia pura e senza sconti da parte dei romagnoli. Breda dal canto suo ha finalmente fatto tesoro delle indicazioni emerse dagli ultimi match lanciando dal primo minuto Zuccon, Soriano e Corazza. Il Cesena come d’abitudine è partito a tavoletta nei primi venti minuti ma la Salernitana lentamente ha ricacciato i padroni di casa nella propria metà campo. I bianconeri hanno tentato tre volte la conclusione con La Gumina, ispiratissimo in avvio. Ma l’attaccante siciliano è stato clamorosamente ignorato nel solito contropiede che avrebbe potuto costare carissimo ai granata. Molto attivo sulla fascia destra anche Ceesay, protagonista con un paio di tentativi che hanno portato scompiglio nell’area piccola granata. L’occasione migliore del primo tempo però l’hanno avuta i campani: una punizione di Verde dal limite stampatasi sul palo a Klinsmann battuto.

Var protagonista in numerosi episodi

Il pericolo scampato ha frenato il ritmo altissimo dei romagnoli e la Salernitana si è progressivamente affacciata dalle parti del portiere americano con qualche spunto poco fortunato di Cerri e Soriano. Il match poi ha vissuto di episodi da una parte e dall’altra. L’arbitro Dosso sul finire del primo tempo ha annullato il vantaggio di Corazza (rasoterra dal limite all’angolino) per una netta posizione irregolare di Ghiglione. Poi all’inizio della ripresa ha fischiato il penalty per i padroni di casa, punendo un gomito troppo largo di Ferrari su una conclusione di Shpendi. Il Var però non ha chiarito l’irregolarità del contatto e il fischietto calabrese ha cambiato idea revocando il rigore.

Dall’altro lato, all’ora di gioco, un altro intervento pesante del Var. Verde ha lanciato in area Cerri, che si è liberato di Prestia e ha messo in mezzo per il taglio e il tap-in vincente di Corazza. Gioia effimera però per una leggera trattenuta del centravanti ai danni del centrale che ha indotto Dosso, tra molti dubbi, ad annullare il vantaggio dopo revisione da bordocampo. Mignani aveva ravvivato il suo Cesena con gli ingressi di Tavsan e Antonucci per Berti e Shpendi. E proprio l’ex granata, spina nel fianco sinistro della difesa ospite, si è reso pericoloso in un paio di occasioni. Prima un cross rasoterra su cui l’altro neo-entrato Flavio Russo ha mancato l’intervento. Poi un bel controllo in area su lancio di Mangraviti, con dribbing secco a Njoh e conclusione ravvicinata che ha esaltato i riflessi di Christensen.

Cerri fallisce il colpo del k.o.

Breda aveva inserito con poco fortuna il francese per Corazza, poi Tongya e Raimondo per Soriano e Verde. Il match è rimasto sul filo fino al colpo di scena del minuto 82. Da un angolo di Njoh è scoppiato il caos in area romagnola, con Ferrari vistosamente strattonato da Ciofi e Amatucci placcato da Tavsan al momento della conclusione. Il Cesena è ripartito con il solito contropiede sanguinoso (4 vs 1) ma l’olandese ha sbagliato l’appoggio prima che Dosso fermasse tutto riavvolgendo il nastro. Richiamato ancora dal Var, il fischietto ha assegnato il penalty della svolta ma Klinsmann, con il suggerimento di un raccattapalle, ha ipnotizzato Cerri indovinando l’angolo.

Prestia punisce i granata inermi, Breda senza alternative

A questo punto il fragile equilibrio mentale dei granata è saltato e il Cesena, assistito dalla dea bendata, si è fiondato sulla vittoria. Un minuto dopo Prestia, dopo aver fatto fuoco e fiamme nella propria area di rigore, è andato a saltare su angolo di Bastoni. Staccando Bronn e Lochoshvili e bucando la porta di Christensen, con l’ausilio della parte bassa della traversa. La reazione granata, se non per un anticipo provvidenziale di Mangraviti su Raimondo in area, non c’è stata. Anche perchè Breda, avendo lasciato fuori Braaf, Wlodarczyk e Simy nella solita inspiegabile girandola di convocazioni, non ha potuto far altro che mettere un altro paio di centrocampisti ovvero Hrustic e Tello.

Antonucci chiude i conti e il Cesena si prende i tre punti

E così il Cesena dopo un paio di occasioni fallite ha chiuso i conti al minuto 95 in contropiede. Francesconi ha saltato l’australiano in corsa ed è entrato in area servendo Russo che ha sbagliato il controllo, ma dopo una fortunosa carambola con Njoh la palla è finita ad Antonucci che ha agevolmente depositato in rete. Mazzata durissima, ma cocci da raccogliere velocemente. Perché contro il Modena né Breda né i suoi uomini potranno permettersi di sbagliare ancora.

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