
La Salernitana chiude il girone d’andata della Serie B 2024/25 con un altro pomeriggio da dimenticare, questa volta al “Benito Stirpe” di Frosinone. La sfida tra le due retrocesse con l’acqua alla gola si è risolta con un secco successo per 2-0 dei ciociari, che hanno approfittato dei disastri in sequenza commessi dai granata per conquistare tre punti preziosissimi. Protagonista del match il georgiano Kvernadze, che ha firmato il vantaggio nella ripresa e ha ispirato il raddoppio nei minuti finali.
Granata distratti e senza anima
Troppo timidi i calciatori di Colantuono, come già visto contro il modesto Brescia. E questa volta anche distratti, nei momenti decisivi del match. Il tecnico romano ha riproposto la stessa formazione schierata contro i lombardi, con l’unica variante di Wlodarczyk al posto di Simy. L’ennesima staffetta tra i due non ha prodotto risultati così come l’impiego di Tongya nella discussa posizione di mezz’ala sinistra. Ma se per la scelta degli uomini in campo c’è il parziale alibi dei tanti assenti (Bronn, Tello, Maggiore, Sfait e Verde out; Njoh, Adelaide e Torregrossa appena riconvocati), inspiegabile è stato l’atteggiamento passivo-remissivo in campo tenuto dai granata per tutto il primo tempo.
L’espulsione compromette il match
Prestazione mortificante, con i campani incapaci di scoccare un tiro in porta e di produrre qualche trama di gioco contro l’ormai ex ultima della classe. L’unica voce in attivo quella dei cartellini gialli, con le ammonizioni di Ruggeri, Amatucci e Tongya prima della mezz’ora. Salernitana spenta e senza idee, con Braaf il solo a provare qualche guizzo sulla trequarti avversaria. Il piano poco ambizioso di Colantuono di strappare un punticino al “Benito Stirpe” è saltato alla fine del primo tempo, con l’assai ingenua espulsione di Ghiglione. Il terzino destro si è reso protagonista di una scivolata con il piede a martello su Begic, lungo la linea laterale del campo. Intervento gratuito e totalmente inutile che ha spinto il severo arbitro Pezzuto a estrarre il cartellino rosso senza pensarci due volte.
Frosinone più motivato nella risalita
Il Frosinone pur senza brillare si era presentato varie volte dalle parti di Sepe. A referto un colpo di Partipilo dalla distanza, una rovesciata centrale di Gelli e qualche tiro che non ha inquadrato lo specchio della porta. L’occasione migliore per i ciociari al minuto 40, con un palo colpito da Oyono di destro dopo una bella sovrapposizione su Begic lungo la corsia mancina e la respinta di Sepe sul seguente tiro di Biraschi. Il terzino gabonese si è ripetuto poco dopo con un bel tiro a giro a sfiorare l’incrocio dei pali, con Stojanovic in grande difficoltà nel contenerlo.
Scelte fallimentari che si ripetono
Come già accaduto contro il Cesena, l’inferiorità numerica ha spinto la guida tecnica granata a scelte affrettate e insensate nell’intervallo. In quella occasione Martusciello rinunciò a Verde per Njoh, consegnando i granata ai romagnoli. Colantuono ha fatto lo stesso, sacrificando Braaf per Jaroszynski (insieme a Tongya per Hrustic) e rintanandosi in un 5-3-1 di nessuna utilità, con Wlodarczyk totalmente isolato in avanti. Un invito a nozze per un Frosinone modesto come i bianconeri, che anche in superiorità numerica ha faticato a rendersi pericoloso.
Cavalcata indisturbata di Kvernadze per il vantaggio ciociaro
L’allenatore avversario Leandro Greco almeno nelle intenzioni è andato a caccia della vittoria inserendo Kvernadze per Biraschi, ma è stata la Salernitana stessa a regalare i gol ai ciociari. Il vantaggio dei padroni di casa è arrivato al minuto 63, proprio con il georgiano. I granata questa volta si sono superati incassando addirittura in inferiorità numerica l’ennesimo gol in ripartenza. L’azione è nata da un lancio sbagliato di Ferrari, Soriano si è fatto anticipare da Kvernadze e il georgiano ha trottato dalla propria metà campo fino al limite dell’area granata fulminando Sepe di destro. Senza trovare ostacoli e beffando la rincorsa a vuoto dell’ex Bologna.
Ambrosino beffa Velthuis e Sepe
Ancora peggio è andata in occasione del raddoppio. Kvernadze ha bruciato Stojanovic sulla fascia destra su un lancio dalle retrovie ma ha sbagliato il controllo di ginocchio, costringendosi a un campanile al centro sull’ultimo centimetro utile per crossare. Clamorosa è stata la dormita di Velthuis e Sepe, freddati entrambi dal destro di Giuseppe Ambrosino davanti alla porta. Colantuono aveva inserito Kallon e Simy per Amatucci e Wlodarczyk, ma i tentativi del nigeriano come al solito si sono infranti contro il muro eretto della difesa avversaria. L’unico vero pericolo era partito dai piedi dell’olandese, con un tiro di controbalzo dal limite che non ha inquadrato la porta prima del raddoppio.
Colantuono destinato all’addio
La partita si è chiusa con la respinta di Sepe su una conclusione di Gelli e l’amarezza di un ko pesantissimo, che lascia i granata nuovamente in piena zona retrocessione. Traballa anche la panchina di Colantuono, che non ha dato alla squadra la svolta sperata nello spirito conservando contemporaneamente la poca elasticità del suo predecessore nelle scelte di formazione e di campo. La Salernitana avrebbe bisogno di cambiare la guida tecnica e di fermarsi a lungo, ma domenica incombe la difficile trasferta di Catanzaro che rischia di essere un’altra disfatta.