Ristori Covid, sequestro di atti nella sede della LND Campania

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Indagini della Procura di Avellino sui ristori Covid e la LND Campania. I Carabinieri sequestrano atti nella sede del comitato regionale

A circa un mese dall’informazione di garanzia emessa dalla Procura di Avellino, le indagini sui ristori Covid nella LND Campania proseguono con un’acquisizione di atti presso gli uffici del Comitato Regionale. Nei giorni scorsi i militari si sono recati negli uffici dell’Isola G2 al Centro Direzionale di Napoli per eseguire un decreto firmato dal sostituto procuratore Fabio Massimo Del Mauro. L’indagine avellinese prosegue sulle ipotesi di reato di truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche e violenza privata.

Sotto la lente d’ingrandimento degli inquirenti l’attività della Lnd Campania tra il 2020 e il primo bimestre del 2024. Poco più di un mese fa, la Procura della Repubblica di Avellino aveva emesso due informazioni di garanzia. Destinatari Carmine Zigarelli – presidente del C.R. Campania – e Marco Vigliotta, componente del consiglio direttivo dello stesso comitato. Entrambi sono assistiti dagli avvocati Francesco Picca, Arcangelo Zullo e Antonio Mustone.

Secondo quanto riporta il quotidiano Il Mattino, in un articolo a firma di Katiuscia Guarino, Zigarelli e Vigliotta si sono avvalsi della facoltà di non rispondere. Davanti ai giudici potrebbero presto comparire però anche altre persone coinvolte nella vicenda.

La denuncia dell’Hellas Taurasi

L’inchiesta ha tratto input dalla denuncia presentata nei mesi scorsi da Eros Guerriero, presidente della società Hellas Taurasi. Assistito dall’avvocato Arturo Meo, il massimo dirigente avrebbe avanzato l’ipotesi di ristori Covid elargiti a società sportive che non ne avevano diritto. Il Governo aveva previsto l’erogazione di fondi a sostegno dello sport attraverso il dipartimento Sport e Salute. Le somme erano destinate a ristoro di spese sostenute per l’adeguamento ai protocolli emanati per il contenimento della pandemia. Ma anche per la ripresa delle attività agonistiche, seppur con importanti restrizioni. Anche la Federcalcio aveva ottenuto fondi da redistribuire alle società. Ma secondo l’ipotesi accusatoria in Campania alcuni sodalizi ne avrebbero beneficiato pur non avendone diritto.

Il presidente dell’Hellas Taurasi ha fatto sentire la sua voce prima non iscrivendo la squadra al campionato di Seconda Categoria. Poi procedendo per vie legali a sporgere denuncia su condotte ritenute scorrette. In primis quella di favorire appunto alcune società per l’erogazione di ristori non previsti. L’indagine del sostituto procuratore Fabio Massimo Del Mauro prosegue dunque alla ricerca di eventuali profili di responsabilità penale. Con la pesantissima accusa di truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche e violenza privata.

Al vaglio della Procura i numerosi incartamenti acquisiti presso gli uffici del Comitato Regionale Campania relativi a tre anni di attività di gestione del calcio campano. Analisi dettagliata della documentazione, per comprendere se tutti i club destinatari di ristori ne abbiano avuto pieno diritto. O se invece abbiano beneficiato di qualche “scorciatoia” irregolare. Nell’autunno del 2021 un caso di ristori percepiti irregolarmente – Decreto Cura Italia – riguardò la Nocerina e diversi tesserati delle giovanili. Con sanzioni pesanti in sede di giustizia sportiva per società, dirigenti e tesserati.

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