La Salernitana perde 2-1 anche contro il Genoa all’Arechi e la salita verso la salvezza si fa sempre più ripida. La terza sconfitta consecutiva dei granata è pesantissima, perché i risultati delle dirette concorrenti nel 21esimo turno di serie A imponevano agli uomini di Inzaghi di fare punti contro i rossoblu. Invece è arrivato un altro k.o. bruciante e preoccupante per la pochezza vista in campo questa volta quanto a carattere e reazione alle avversità.
L’occasione era ghiotta perché il Genoa di Gilardino si era presentato a Salerno con gli uomini letteralmente contati. Addirittura solo due i giocatori di movimento della prima squadra nella panchina rossoblu. Ma ai liguri è bastato il minimo sforzo per ribaltare il vantaggio di Martegani e una Salernitana che si è spenta progressivamente, fiaccata come contro Juventus e Napoli da errori individuali e sfortuna.
Primo gol in Serie A per Martegani
I granata avevano cominciato il match nel migliore dei modi, con un gol di Martegani dopo 90 secondi che sembrava il preludio a una grande serata. L’argentino ha finalizzato al meglio un’azione nata da un buon pallone recuperato in mezzo al campo da Basic e lavorato in progressione da Simy, Candreva e Bradaric verso la fascia sinistra. Il cross del croato ha trovato l’ex San Lorenzo nel cuore dell’area pronto a firmare il suo primo gol in A. Ma il Genoa non si è scomposto e ha subito provato a reagire.
Retegui pareggia e i rossoblu provocano la curva
Malinovsky ha impegnato Ochoa con un tiro da fuori area, poi prima del quarto d’ora i rossoblu hanno trovato il pari con Retegui, tornato al gol dopo quasi 4 mesi. L’azione è nata da un’accelerazione in mezzo al campo di Gudmundsson, che ha pescato l’ex Tigre al limite dell’area. Il nazionale azzurro ha appoggiato a Badelj e ha raccolto in area il filtrante di ritorno del croato, bruciando Gyomber e scagliando in porta un siluro imparabile per Ochoa. I rossoblu hanno esultato sotto la curva granata e dagli spalti è arrivato di tutto, compresa una barretta di cioccolato che Strootman ha ironicamente scartato e assaggiato. E un calcinaccio dell’Arechi che l’arbitro Orsato ha prontamente mostrato alle telecamere a bordo campo.
Gilardino senza panchina, abbondanza in mezzo per Inzaghi
Malgrado l’emergenza Gilardino aveva comunque potuto mettere in campo gran parte dei titolari. Con Vogliacco per lo squalificato De Winter, Frendrup, Strootman e il debuttante Spencer per gli infortunati Sabelli, Messias e Martin. Inzaghi invece, dovendo rinunciare a Fazio, era tornato alla difesa a quattro con Pierozzi alla prima da titolare sulla destra. L’abbondanza in mezzo al campo, con il rientro di Maggiore e l’innesto di Basic, aveva spinto il tecnico piacentino a due rinunce a sorpresa, quelle di Legowski e Sambia che erano risultati tra i migliori in campo contro il Napoli.
Candreva solito trascinatore
Il gol del pari ha incrinato le certezze della Salernitana, che pur mantenendo il predominio del campo ha faticato ad affondare il colpo nell’area genoana. Titubanti gli attacchi granata, condizionati dalla paura di perdere qualche pallone sanguinoso e di subire i contropiedi ospiti. Il più pericoloso è stato come al solito Candreva. Il romano ha provato un gran destro da posizione defilata mancando di poco la porta, poi ha servito un bel pallone a Simy in area con il nigeriano anticipato in uscita dalla mano di Josep Martinez. E ha sfiorato il gol sul finire del primo tempo, con una zampata ribattuta in angolo su un bel cross di Basic dalla sinistra.
Granata frenati dal peso della posta in palio
Il Genoa ha risposto con un paio di ripartenze, stoppate da Tchaouna e Lovato, e con un colpo di testa di Retegui bloccato da Ochoa. Prima dell’intervallo la Salernitana ha sfiorato il vantaggio con una punizione di Basic e un colpo di testa di Maggiore, poi l’arbitro Orsato ha fischiato l’intervallo su un gran tiro di Martegani che ha esaltato i riflessi di Josep Martinez. E nella ripresa l’andamento del match non è cambiato, con la Salernitana volenterosa sulle corsie laterali ma troppo timida e inconcludente negli ultimi sedici metri. I granata hanno nettamente avvertito e sofferto il peso della posta in palio.
Un rigore folle e la traversa regalano il match al Genoa
L’occasione del vantaggio l’ha avuta Simy, con un piattone nel cuore dell’area impennato da Bani in angolo. Poi dal nulla è arrivato il calcio di rigore che ha svoltato il match in favore del Genoa. La causa? Un intervento sciagurato con il gomito largo quasi all’altezza del vertice dell’area da parte di Lovato, che ha compromesso irrimediabilmente una prestazione fino a quel momento anche discreta. Gudmundsson non ha fallito dal dischetto, rifilando una mazzata al morale dei granata in campo.
Al 60° poi l’episodio che meglio rappresenta la stagione della Salernitana fino a questo momento. La spallata di Bani a Tchaouna in agguato a pochi millimetri dalla linea dell’area di rigore, e la sassata di Candreva sulla conseguente punizione dal limite che ha spaccato la traversa senza entrare in porta. Inzaghi ha provato a scuotere una squadra visibilmente demoralizzata con gli innesti di Kastanos per Basic, Ikwuemesi per Tchaouna e dell’esordiente Zanoli per il fischiatissimo Lovato. Ma senza successo.
Salernitana spenta e sfiduciata nel finale
Il nigeriano ha deluso ancora, mentre il ritorno del cipriota dall’infortunio è stata l’unica nota lieta del secondo tempo. Dal suo piede sono partiti i principali pericoli nell’area rossoblu. Una verticalizzazione lunga di un soffio per Candreva, un cross rasoterra ricacciato fuori dalla difesa genoa e un traversone per il colpo di testa di Maggiore che non ha inquadrato la porta nel recupero. Troppo poco però per arrivare al pari. La Salernitana avrebbe dovuto assediare l’area genoana e invece la squadra di Gilardino ha gestito senza affanni la spinta confusionaria dei padroni di casa. Il finale di partita si è trascinato tra le difficoltà della coppia Simy-Ikwuemesi nella difesa genoana, l’infortunio di Bradaric, le numerose perdite di tempo degli ospiti e le continue interruzioni dell’arbitro Orsato.
Palpabile al fischio finale l’amarezza dell’intero stadio per una sconfitta dal peso specifico elevato, che potrebbe avere ripercussioni anche sull’evoluzione del mercato invernale. Dovrebbe comunque essere vicina la firma di Jerome Boateng, l’esperto difensore centrale ex Bayern chiamato a sistemare il disastroso reparto arretrato dei granata.