Scafatese, Taglianetti gongola: Puntiamo alla Serie D

Quattro vittorie in campionato, due in coppa Italia, testa della classifica nel girone C di Eccellenza e un esame importantissimo superato nella sfida contro l’Agropoli: la Scafatese è sicuramente una delle compagini più in forma di questo inizio stagione, una squadra che sta crescendo sia in ritmo di gioco sia psicologicamente, ma soprattutto che sta lavorando sodo e con tanta umiltà e determinazione, conscia del fatto che, in una stagione così difficile, soltanto i sacrifici possono avvicinare i traguardi.

Intervistato dall’ufficio stampa, il direttore generale canarino Ramon Taglianetti si gode il momento della sua squadra, una rosa costruita anche sotto i suoi dettami, con oculatezza e programmazione

Direttore, come definirebbe questa Scafatese?

Sicuramente la squadra è stata costruita nei dettagli, siamo stati bravi a scegliere i calciatori. Questi giocatori stanno lavorando insieme già dal 3 agosto e contiamo di arrivare fino in fondo proprio con questo gruppo, senza cambiare niente, facendo in modo che questo possa diventare uno dei nostri punti di forza

L’inizio è stato avvincente

Sono arrivati subito risultati importanti, come la vittoria sull’Agropoli. Ovviamente non posso prendermi io parecchi meriti per quel che riguarda la costruzione di questa rosa: in primis una menzione la merita il duo presidenziale composto da Sebastiano e Vincenzo Cesarano, che ha messo a disposizione i mezzi per poter allestire questa rosa, poi ovviamente bisogna evidenziare l’ottimo lavoro svolto dal tecnico Severo De Felice che ha premuto molto sulla tattica ma ha trasmesso anche una mentalità positiva

La vittoria con l’Agropoli, arrivata con il gol di Lopetrone, subentrato a gara in corso, ha fatto pensare anche a quanto sia lunga la rosa

Esatto, la rosa è lunga e questo fatto ci consente di gestire al meglio le forze. Inoltre da quando il numero dei cambi è stato aumentato a cinque è diventato possibile cambiare totalmente il sistema di gioco, rivoluzionando il modo in cui si era partiti dall’inizio. Con l’Agropoli, nonostante Itri indisponibile, sono rimasti in panchina calciatori di prima fascia come De Sio e Siciliano, mentre sono entrati a gara in corso pedine come Palumbo, Simonetti e Lopetrone, l’uomo che poi ha deciso la sfida. Sicuramente è una componente che abbiamo studiato fin dall’inizio, sapendo che se si vuole arrivare fino in fondo non ci si poteva limitare a costruire solo un undici di partenza. Su questo qualche merito me lo prendo (ride ndr), è stato diciamo quantomeno bravo il direttore, con l’aiuto dell’allenatore, a costruire una squadra non solo numericamente lunga ma anche con caratteristiche che sono utili alla causa

Quali sono le compagini che teme di più in questo girone?

Le favorite per la vittoria sono Angri, Agropoli, San Marzano e Scafatese, senza niente togliere alle altre società ma credo che la vincente potrebbe uscire proprio tra queste quattro. Sicuramente Angri e San Marzano hanno fatto degli investimenti sostanziosi e hanno costruito ottime squadre, anche se mi ha molto impressionato l’Agropoli visto a Scafati, nonostante il risultato finale: avevano anche fuori diversi calciatori importanti come Vitelli e Bacio Terracino ma hanno dimostrato di essere forti, compatti, ben schierati, e inoltre hanno alle spalle una grandissima società che fa dell’organizzazione il suo fiore all’occhiello

Cosa potrebbe avere in più la Scafatese rispetto alle avversarie?

Forse la progettazione; come dicevo prima questo è un gruppo che è stato allestito fin dall’estate, oltre al fatto che contiene diversi calciatori che già conoscevano l’ambiente e il tecnico. A oggi potrebbe essere il nostro vero vantaggio, mentre le altre squadre stanno ancora cercando di inserire pedine nel loro scacchiere, mentre noi invece abbiamo avuto il tempo di studiare nei dettagli il prospetto di mercato da mettere in atto

Contro l’Agropoli c’è stato anche il colpo d’occhio dello stadio, che finalmente non limitava il numero degli spettatori. Quanto può pesare la piazza?

La piazza può pesare tantissimo e credo che lo abbia dimostrato già nella sfida contro i delfini, perché si è sentito palpabile il supporto dei tifosi, è stato fondamentale per i ragazzi che hanno raccolto dalle tribune le energie necessarie per poter lottare fino al novantesimo e raggiungere la vittoria. L’appello che faccio a tutta la città è di stare vicino a questa squadra, e di ringraziare anche il Presidente Cesarano che per l’ennesima stagione ha fatto sforzi e sacrifici per poter regalare a Scafati una squadra competitiva. Contiamo molto sui tifosi per andare avanti nel nostro cammino

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