La Salernitana di Giovanni Martusciello inaugura il suo campionato di Serie B con un inatteso quanto memorabile successo per 2-1 contro il Cittadella di Edoardo Gorini. I veneti sono stati ribaltati nei minuti di recuperi dalle reti di Daniliuc e Simy, dopo quasi l’intero match trascorso dai padroni di casa a rincorrere il vantaggio ospite di Rabbi. Un epilogo clamoroso che ha ricordato il ribaltone contro il Venezia dell’Aprile 2021, con la doppietta di Gondo a lanciare i granata allora allenati da Castori verso la Serie A.
Carattere e spirito totalmente opposti rispetto alla passato stagione
Una botta di entusiasmo che mancava da tempo dalle parti dell’Arechi, dopo mesi di delusioni, rabbia e polemiche. L’ultimo successo risaliva al 2-1 rifilato alla Lazio di Sarri, unico trionfo casalingo della passata stagione. La Salernitana di Martusciello è ancora un cantiere aperto, ma questa squadra ha già dimostrato di avere attributi, convinzione e uno spirito completamente differente da quello visto nel recente passato. Manca ancora il terzo indizio per fare la prova, ma la rimonta contro il Cittadella segue quella altrettanto disperata contro lo Spezia. Giocatori pronti a partire ma che in campo danno tutto fino all’ultimo secondo, questo il primo grande successo di Martusciello a Salerno. Quando la squadra sarà completa, i granata saranno un avversario ostico per chiunque.
Rabbi prende il tempo a Velthuis
Era cominciato male il match dell’Arechi, con il vantaggio del Cittadella dopo 8 minuti. Una zampata di Rabbi su un bel servizio di Vita nel cuore dell’area granata, a eludere la marcatura troppo leggera di Velthuis. Schierato al centro della difesa con Bronn, il giovane olandese arrivato dallo Sparta Rotterdam dovrà prendere in fretta le misure agli attaccanti della serie B. La Salernitana ha faticato molto nel primo tempo come contro lo Spezia. Daniliuc e Njoh non hanno trovato spazi sulle fasce laterali lasciando Kallon e Valencia, nel tridente offensivo con Simy, spesso isolati. Buone indicazioni invece dal trio di centrocampo, con Amatucci in mezzo a Mamadou Coulibaly e Maggiore, quest’ultimo finalmente riportato nel suo ruolo naturale.
Due traverse per i veneti che non chiudono il match
Il Cittadella ha sfiorato anche il raddoppio con una traversa di Carissoni, dopo una buona occasione per Maggiore da calcio d’angolo. La Salernitana ha protestato contro l’arbitro Fourneau per un calcio di rigore solare non concesso su Kallon su intervento di Masciangelo e per la mancata espulsione di Branca già ammonito. Kastrati poi sul finire del primo tempo ha salvato ancora il risultato respingendo una gran botta in progressione dell’ex spezzino. Nella ripresa la Salernitana è andata a caccia del pari ma è stato il Cittadella a sfiorare il raddoppio, con un tiro deviato di Rabbi da fuori area che ha colpito ancora la traversa.
Daniliuc e Simy firmano il clamoroso ribaltone nel recupero
Martusciello ha fatto debuttare Tello e Verde, poi ha lanciato Braaf per Maggiore. L’olandese ha subito impegnato Kastrati con un gran tiro da fuori. I granata hanno continuato a girare a vuoto ma non hanno mai smesso di credere alla rimonta. Così nel recupero è arrivato il clamoroso ribaltone. Al minuto 94, da una punizione sulla trequarti, Amatucci ha pennellato un traversone perfetto per la capocciata di Daniliuc che ha battuto Kastrati riportando il match in equilibrio. Dal piede dell’austriaco, servito da un preciso lancio di Bronn, è partita anche l’azione del raddoppio al minuto 97. La combinazione tra Verde e Sfait ha trovato Simy nel cuore dell’area di rigore e la girata di sinistro del nigeriano, complice la deviazione di Angeli, ha fatto esplodere di gioia l’Arechi dopo tanti mesi amari.
Non poteva cominciare meglio il campionato dei granata. Un’iniezione di fiducia che consentirà a tutto l’ambiente di guardare con maggiore ottimismo al percorso di cadetteria, in attesa che la rosa venga completata con gli ultimi innesti. L’esperto Roberto Soriano è in attesa del tesseramento, poi sarà la volta di un centravanti in grado di raccogliere l’eredità lasciata da Boulaye Dia.