
Non si può certo parlare di gara vera e propria quella disputata al PalaMangano tra Givova Scafati e Tezenis Verona, valida quale finale scudetto del campionato di serie A2 e terminata con il punteggio di 82-100 in favore degli ospiti. Le due compagini, già promosse in serie A, si sono affrontate senza grandi stimoli, concludendo la contesa in appena un ora e cinque minuti effettivi, con un solo tiro libero tirato, soli nove falli fischiati, a dimostrazione del modico impegno messo in campo da tutti gli atleti in una sfida tra due squadre mentalmente già in vacanza.
Seppur iscritti a referto, tra i gialloblù (assente Mobio per rispondere alla chiamata della nazionale della Costa D’Avorio) non hanno messo piede in campo entrambi gli statunitensi Daniel e Clarke e l’ala Cucci, mentre hanno trovato parecchio spazio gli under Grimaldi e Perrino, autori rispettivamente di 19 e 14 punti. Alla fine, si è aggiudicata la sfida la squadra che nell’ultimo quarto ha inciso di più, trovando la via del canestro con superiori percentuali.
LA PARTITA
Le squadre iniziano la contesa a briglie sciolte, a ritmi blandi e con difese con le gambe alte. In questo contesto, gli arbitri si limitano a seguire il gioco, fatto soprattutto di azioni individuali e tiri dalla lunga distanza da una parte e dall’altra. Se Anderson da una parte appare particolarmente ispirato (7-16 al 7’), dall’altra è soprattutto De Laurentiis ad andare a punti, così come il giovane Perrino (22-23 il primo quarto).
Il secondo periodo si caratterizza soprattutto per le realizzazioni dell’altro giovane di casa Grimaldi, che va a segno dalla lunga distanza con ottime medie. Anche coach Ramagli dà spazio agli uomini della sua panchina, ma è il lungo titolare Candussi a trovare più agevolmente la via del canestro. Il punteggio resta equilibrato, anche se i padroni di casa tengono costantemente il naso avanti (46-39 al 17’). All’intervallo lungo i locali sono infatti in vantaggio 57-46.
Cambiano le metà campo di attacco, ma non il canovaccio della sfida, che prosegue con squadre lunghe e difese morbide. E’ la sfida soprattutto dei più giovani, che mettono maggior verve in campo. L’agonismo lascia il campo allo spettacolo, con le distanze tra i quintetti che restano pressoché invariate a fine terzo quarto (71-65).
I veronesi Candussi e Nonkovic sono i principali artefici della rimonta scaligera nei primi minuti dell’ultima frazione, che li porta avanti 73-78 al 34’ (parziale 2-13). Anche Adobah e Caroti iniziano a crivellare la retina e le distanze tra i quintetti si fanno importanti (78-95 al 38’). La sfida si chiude con il largo successo degli ospiti per 82-100.
