Zero a Zero

Salernitana, numeri zemaniani per Martusciello. Tongya out un altro mese

La sconfitta casalinga contro il Pisa ha confermato tutti i pregi e difetti della Salernitana di Martusciello visti in questo inizio di campionato. I granata, nonostante un primo tempo spettacolare, hanno incassato la terza sconfitta stagionale pagando caro errori banali e disattenzioni difensive. Una sconfitta dolorosa, perché un successo sui toscani avrebbe garantito la vetta della classifica di B. Mentre invece adesso i granata sono un punto sopra il margine play-out. È ancora presto per fare calcoli, ma occorre invertire rapidamente questa pericolosa tendenza che vede i granata segnare tanto (nove reti) ma subire una media di due gol a match. Con il poco edificante primato della difesa più battuta del campionato cadetto.

Vittoria buttata via contro l’ex Inzaghi

Contro il Pisa dell’ex Inzaghi la Salernitana si è letteralmente buttata via. Il tecnico piacentino ha raccolto gli applausi dell’Arechi prima del fischio d’inizio per il lavoro svolto nella travagliata esperienza della passata stagione sulla panchina granata. I toscani però, tutt’altro che irresistibili malgrado il primato in classifica, hanno sofferto il palleggio elegante e la pressione dei granata, faticando a lungo a mettere il naso fuori dalla propria metà campo.

Ma la gara degli uomini di Martusciello era nata subito male, con il gol incassato da Nicholas Bonfanti al secondo minuto di gioco. Rete nata da un sanguinoso pallone perso in mezzo al campo da Amatucci, anticipato da Abilgaard. La verticalizzazione di Moreo ha sganciato Giovanni Bonfanti che ha servito un preciso assist in area per il suo omonimo, che di sinistro ha battuto Sepe.

Doppia beffa dal VAR per i tifosi granata

Una doccia gelata per i 15.000 tifosi granata accorsi all’Arechi, già provati dall’interminabile attesa per il fischio d’inizio. Il match infatti, inizialmente previsto per le ore 15, è stato ritardato fino alle ore 17:30 per un problema di connessione tra il VAR e la sede di Lissone. Non essendo stata concessa dalle due squadre la disponibilità a giocare senza l’ausilio della tecnologia, si è resa necessaria una soluzione di emergenza innovativa. Il designatore Rocchi, d’intesa con le società e la Lega B, ha reclutato due nuovi arbitri VAR e AVAR – Maresca e Miele – che si sono posizionati all’interno dell’Arechi in una sala appositamente allestita con i monitor.

Beffa nella beffa per la Salernitana, perché proprio la sala VAR “artigianale” ha segnalato all’esordiente Bonacina il pestone di Verde su Beruatto in area a primo tempo abbondantemente scaduto, episodio di cui il fischietto bergamasco non si era minimamente accorto. Un’ingenuità clamorosa dell’ex spezzino su un lancio lungo avversario in posizione quasi innocua. E Nicholas Bonfanti dal dischetto ha riportato il Pisa avanti nell’incredulità generale, dopo un primo tempo dominato a mani basse dai padroni di casa.

Show di Tongya contro la difesa del Pisa

La Salernitana aveva reagito da grande squadra all’iniziale svantaggio, piegando il Pisa nella propria metà campo. Amatucci si è riscattato dall’errore con una sontuosa prestazione da direttore d’orchestra e la squadra di Martusciello ha cominciato a macinare gioco costruendo occasioni su occasioni con un ritmo tambureggiante. Incontenibile il binario granata di sinistra, con Njoh e Tongya a sfondare ripetutamente dalle parti di Toure e Giovanni Bonfanti.

L’italo-camerunense ha rappresentato praticamente un pericolo costante per la difesa del Pisa con la sua velocità e i suoi dribbling. Prima ha cercato un rigore, ignorato da Bonacina. Poi ha trovato il pari, sfruttando una carambola in area pisana e un elegante tocco di suola di Wlodarczyk in un fazzoletto. Un’invenzione che ha liberato Tongya per conclusione di piatto. E con un altro guizzo alla mezz’ora l’ex AEK Larnaca ha trovato la pronta respinta di Semper con l’ausilio del palo. Nel mezzo, la splendida mezza rovesciata di Verde su traversone di Njoh, autore di una splendida serpentina in area. Girata salvata con un gran riflesso dal numero uno dei toscani.

Monologo granata nel primo tempo

Il Pisa è rimasto a lungo in balia del palleggio granata e si è affacciato dalle parti di Sepe solo quando la troppa sicurezza dei granata si è trasformata in disattenzione. Una ripartenza nata da un errore di Tello si è conclusa con la girata di Tramoni a sfiorare il palo, ma il monologo granata è ripreso rapidamente entusiasmando il pubblico dell’Arechi. Il raddoppio del Pisa prima dell’intervallo, in una partita che sembrava ampiamente alla portata, è stato una mazzata psicologica per i granata che nel secondo tempo hanno perso brillantezza, convinzione e fiducia.

Cambi affrettati per Martusciello

Non hanno convinto questa volta le scelte di Martusciello, che ha frettolosamente rimpiazzato Wlodarczyk con Torregrossa e Hrustic con Braaf. Il polacco era stato un ottimo riferimento nell’area avversaria oltre ad aver impreziosito la sua prestazione con un assist pregevole. Il venezuelano invece è parso ancora troppo poco lucido e lontano dalla condizione ottimale, spesso in ritardo sul pallone. Al punto che Martusciello poco dopo l’ora di gioco ha inserito anche Simy per Verde, passando al doppio centravanti.

La frittata però era già stata fatta, con uno splendido tiro a giro di Tramoni da fuori area che ha battuto Sepe per l’1-3. Il portiere napoletano, che aveva già salvato a mano aperta una conclusione di Bonfanti, nulla ha potuto sulla prodezza del trequartista nerazzurro. Anche su questo episodio però hanno pesato troppi fattori: l’ingenuità di un’incomprensione offensiva tra Torregrossa e Tongya, la casualità di una ripartenza nata da un rilancio dalle retrovie e la marcatura troppo blanda di Bronn su Tramoni.

Nuovo stop per infortunio per Tongya

L’inserimento di Braaf, con il conseguente spostamento interno di Tongya nel ruolo di mezzala, non ha dato i benefici sperati, anzi ha inceppato i fluidi meccanismi di gioco dei granata. Troppo fumoso l’olandese, mentre l’azzurro si è ritrovato intrappolata nella ragnatela pisana e ha perso efficacia. Martusciello lo ha spostato sulla destra dopo l’uscita di Verde, poi lo ha rimpiazzato con Dalmonte. Una girandola poco convincente che il mister però ha spiegato in conferenza stampa, motivando il cambio di posizione del giocatore con un problema fisico: un fastidio al polpaccio.

E dal bollettino medico di ieri è arrivata una brutta tegola: per Tongya necessario un nuovo stop di quattro settimane – dopo l’infortunio muscolare patito in ritiro – a causa di una lesione muscolare al soleo destro. Assenza che si sommerà a quella di Kallon, che ha visto respinto il ricorso del club contro le quattro giornate di squalifica rimediate dopo l’espulsione contro la Sampdoria.

Chance per Braaf a Reggio Emilia

Un brutto colpo per Martusciello, che nella trasferta di Reggio Emilia di sabato prossimo dovrà puntare necessariamente su Braaf. Senza l’estro di Tongya infatti la Salernitana ha girato a vuoto nel secondo tempo contro il Pisa, attaccando con poca lucidità e senza trovare sbocchi. I granata però hanno sprecato tanto nell’ultimo quarto d’ora, con Simy, Braaf e Dalmonte vicini a riaprire il match. Semper poi ha chiuso la porta con due grandi parate su un tiro dalla distanza di Stojanovic e una girata del nigeriano.

L’ultima beffa è stato il rigore del 2-3, arrivato praticamente a tempo scaduto per un tocco di braccio di Moreo dopo un altro paio di episodi dubbi in area granata – un fallo di mano di Calabresi e una trattenuta di Canestrelli ai danni di Torregrossa. Simy dal dischetto ha firmato il suo terzo gol stagionale, ma non c’è stato il tempo per un’altra rimonta di cuore. I granata affronteranno la Reggiana nel giorno di San Matteo, patrono della città, come nel 1997. Il precedente è incoraggiante: all’epoca i granata travolsero gli emiliani di Francesco Oddo con un netto 4-0, firmato dalle reti di Di Vaio (doppietta), Ricchetti e Breda.

 

[Foto: ufficio stampa Salernitana]

 

 

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