Brutto passo indietro per la Salernitana di Davide Nicola che perde male contro la Juventus di Max Allegri nel posticipo della 21esima giornata della serie A. In un clima gelido i bianconeri giocano sul velluto e travolgono 3-0 i granata, mai veramente in partita. Prestazione da dimenticare per i padroni di casa che riescono a tenere in equilibrio il match solo nella prima metà della prima frazione, per poi crollare sotto i colpi dei campioni avversari.
I serbi chiudono la pratica già nel primo tempo
Dopo un inizio con il freno a mano tirato, rischiando anche l’inferiorità numerica per la mancata espulsione di Rabiot, la Juventus fa emergere la netta superiorità tecnica negli episodi decisivi. Il match si sblocca dopo 25 minuti quando su imbucata di Di Maria in area Miretti cade, toccato dall’ex Nicolussi Caviglia. L’arbitro Rapuano fischia il penalty che Vlahovic realizza con un potente sinistro a baciare il palo. Il serbo, al ritorno al gol dopo quasi 4 mesi, appare in gran forma e legittima il vantaggio bianconero con due tentativi, una conclusione al volo di prima intenzione che sfiora la porta di Ochoa e un guizzo in area dalla sinistra con un potente diagonale che termina di poco a lato.
Sul finire del primo tempo la Juventus gela la Salernitana trovando il raddoppio. Vlahovic cicca al volo una respinta di testa di Sambia su cross di Rabiot, ma il tentativo del serbo diventa un assist per Kostic che anticipa tutta la difesa granata e deposita in rete. E i bianconeri potrebbero anche triplicare con un’altra imbucata perfetta in area di Di Maria per Locatelli, il cui pallonetto è bloccato provvidenzialmente da Ochoa.
Salernitana colpita a freddo nella ripresa
Tuttavia come contro il Napoli la Salernitana prende gol immediatamente all’inizio del secondo tempo. Un passaggio orizzontale errato di Nicolussi Caviglia viene intercettato da Fagioli, che serve Vlahovic al limite dell’area. Il serbo tira di sinistro di prima intenzione e batte ancora Ochoa firmando la doppietta personale. L’episodio brucia la mossa tattica di Nicola che nell’intervallo aveva inserito Lovato per Vilhena, passando di nuovo alla difesa a tre e al 3-5-2. La Salernitana prova a svegliarsi con un bel diagonale area di Sambia che Dia non riesce a correggere in rete, ma è ancora Di Maria a sfiorare il quarto gol con un gran tiro che sbatte sulla traversa.
Juventus in gestione di fronte alla confusione tattica granata
Grande confusione in casa granata con Nicola che inserisce la terza punta – Bonazzoli – per Bradaric, spostando Candreva sulla fascia sinistra. Per poi tornare a due punte, dopo dieci minuti, inserendo Crnigoj per Piatek e Bohinen per Nicolussi. Botheim invece rimane ancora una volta seduto in panchina. Questa girandola di uomini e moduli non porta a nulla se non a qualche tiro dalla distanza che finisce fuori dallo specchio della porta, da parte di Bronn e Dia. Proprio Bonazzoli con il suo ingresso sembrava aver dato una scossa ai padroni di casa. Una bella girata al volo dal limite dell’area del nove granata aveva sfiorato il palo sinistro della porta difesa da Szczesny.
Il portiere polacco rimane sostanzialmente inoperoso fino al fischio finale ed al contrario è la Juventus in contropiede a risultare pericolosissima con Kean e Chiesa, entrati rispettivamente al posto di Vlahovic e Di Maria. L’ex Psg liberato da Chiesa in area colpisce il palo, mentre lo stesso Chiesa fallisce un paio di ripartenze sparando alle stelle le conclusioni. La Juventus torna così alla vittoria dopo una serie negativa di tre gare, la Salernitana riscopre quei vecchi problemi di tenuta in campo che il mercato di gennaio non sembra purtroppo aver risolto.