Zero a Zero

Salernitana, notte fonda a San Siro. Poker Inter, esordio choc per Liverani

Comincia nel peggiore dei modi l’avventura di Fabio Liverani sulla panchina della Salernitana. I granata hanno incassato come all’andata un pesante poker dall’Inter a San Siro, con l’aggravante di una prestazione fantasma. Chi si aspettava una reazione alla sconfitta contro l’Empoli e una scossa dal cambio della guida tecnica è rimasto profondamente deluso. La Salernitana si è dimenticata di scendere in campo e per l’Inter di Simone Inzaghi l’anticipo del 25esimo turno di A è stato poco più di un allenamento a porte aperte.

Inesistente la prima Salernitana di Liverani

I nerazzurri hanno dominato dal primo all’ultimo minuto il match, chiudendo i conti già alla fine del primo tempo. La Salernitana invece ha faticato perfino a superare la propria metà campo ed è riuscita nell’impresa di arrivare al fischio finale letteralmente senza un tiro pericoloso verso la porta difesa dallo svizzero Sommer. Sconfortante la prova dei granata, protagonisti di una delle peggiori prestazioni stagionali e lontanissimi dall’idea di “squadra” auspicata dal direttore generale Sabatini in settimana.

Simone Inzaghi non risparmia le frecce offensive

L’Inter si è confermata il rullo compressore che sta asfaltando il campionato. Il tecnico Simone Inzaghi si è concesso un po’ di turnover (De Vrij, Dumfries e Carlos Augusto dal primo minuto) ma non ha risparmiato i pilastri di centrocampo e attacco. I nerazzurri sono partiti a razzo, con l’obiettivo di risolvere la contesa nel più breve tempo possibile. E per la Salernitana il match è subito diventato un incubo. L’Inter ha colpito due legni nei primi sei minuti: un palo di Thuram da posizione ravvicinata, dopo una respinta di Ochoa su colpo di testa di Bastoni da angolo; una traversa di Barella, liberato davanti al messicano da un gran lancio del difensore azzurro dalle retrovie.

Valanga nerazzurra nei primi 20 minuti

I primi gol dell’Inter sono arrivati dopo il quarto d’ora da due iniziative di Carlos Augusto sulla fascia sinistra nerazzurra. Dopo una bella discesa il terzino brasiliano ha pescato in area il liberissimo Thuram, che di piattone ha battuto Ochoa. Poi direttamente da rimessa laterale ha lanciato Lautaro Martinez verso la porta e l’argentino, con un bel destro all’angolino dal limite dell’area, ha firmato il raddoppio. La Salernitana è rimasta inerme di fronte alla valanga nerazzurra e prima dell’intervallo è arrivato anche il tris. Un bel filtrante di Lautaro ha smarcato Barella in area e la deviazione di Pasalidis sul cross del sardo ha beffato Ochoa, permettendo a Dumfries un facile appoggio in porta.

Ampio turnover nella ripresa

Nella ripresa i nerazzurri hanno proseguito il loro monologo. Il portiere messicano si è riscattato con alcune parate, prima su una conclusione di Calhanoglu e poi sui colpi di testa di De Vrij e Sanchez. Simone Inzaghi ha fatto riposare tutti i protagonisti inserendo il cileno, Arnautovic, Klassen e Asslani per Thuram, Lautaro, Mkhitaryan e Calhanoglu, poi ha concesso quindici minuti al nuovo arrivato Buchanan. E il centravanti austriaco ha colpito al 90esimo per il definitivo poker, appoggiando in porta un cross rasoterra di Dumfries deviato da Pellegrino.

Granata senza anima e orgoglio

Da una parte un’Inter straripante e ingiocabile, dall’altra una Salernitana senza anima. Nessuna reazione per i granata nella ripresa. Una punizione sbilenca di Candreva ha rappresentato l’unico tentativo verso la porta nerazzurra. Una prestazione imbarazzante che obbligherà il nuovo tecnico Liverani a scelte drastiche. L’allenatore romano si è presentato con 3-5-2 speculare che non ha retto alla superiorità della capolista. Distratto e sempre in ritardo il tridente difensivo composto da Pellegrino, Boateng e Pasalidis. Inconsistente quello di centrocampo composto da Basic, Coulibaly e Candreva. Zanoli e Sambia non sono riusciti a contenere gli esterni nerazzurri, lasciando completamente isolati Dia e Tchaouna in avanti.

Ancora guai e sfortuna poi con l’ex Bayern che è dovuto uscire dopo 25 minuti a causa di un infortunio muscolare. E stavolta nemmeno l’inserimento di Weissman da parte di Liverani ha scosso i granata. Mancanza di voglia di lottare e assenza di spirito di squadra, segnali fatali di resa per dei giocatori che di fame e disperazione dovrebbero in questo momento fare le proprie armi migliori.

[foto: Ansa]

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