Zero a Zero

Givova Scafati-Cantù: gli ospiti durano meno di 2 minuti, si va sul 2-0

Givova Scafati-Cantù

Givova Scafati-Cantù, padroni di casa inarrestabili. Il vantaggio degli ospiti dura meno di 2 minuti, poi il dominio assoluto

Con una prestazione tutta cuore e grinta, la Givova Scafati mette alle corde per la seconda volta di fila in quarantotto ore l’Acqua San Bernardo Cantù, imponendosi 67-53 anche in gara due della finale playoff del tabellone argento del campionato di serie A2. E così, dopo due incontri, la compagine dell’Agro è avanti 2-0 nella serie.

Le superiori percentuali al tiro, sia da due, che da tre e ai liberi, unitamente al dominio sotto i tabelloni, hanno permesso alla formazione gialloblù di piazzare un altro preziosissimo successo, frutto di un lavoro difensivo intenso e concentrato. Il resto lo ha poi fatto il PalaMangano, che ha trascinato la squadra in ogni singolo possesso, con un calore ed un affetto davvero unico, risultando una delle componenti decisive della vittoria scafatese.

Sottotono, invece, la prestazione del team lombardo, che non è riuscito a produrre la mole di gioco a cui era abituata, sia per meriti dell’avversario che per demeriti propri, che si sono appalesati in un atteggiamento remissivo in alcuni frangenti di gioco.

LA PARTITA

L’approccio difensivo di Cantù è di una intensità spaventosa, fatta di raddoppio fisso sui portatori di palla avversari e cambi sui blocchi, mentre in attacco si affidano alle giocate sotto le plance di Bayehe (2-6 al 3’).

La risposta dei locali non si lascia attendere: strette le maglie difensive, in meno di un amen, viene piazzato un break di 9-0, che porta la firma di Ikangi, Daniel e Cournooh (11-6 al 6’).

Gli statunitensi Allen e Bryant provano a riportare in carreggiata i viaggianti (11-10 all’8’), ma De Laurentiis, Clarke, Mobio e Monaldi costruiscono un parziale di 10-0 e ristabiliscono un buon margine di vantaggio al suono della prima sirena (21-10), nonostante l’uscita dal campo di Daniel e Rossato per un leggero infortunio.

E’ Bryant in avvio di secondo quarto a provare una timida rimonta canturina (26-17 al 13’). Ma predica nel deserto, anche per meriti della difesa di casa, che non molla un centimetro, mettendo aggressività e intensità da vendere. Tant’è che le distanze restano immutate col trascorrere dei minuti (30-21 al 17’). Rientra anche Rossato con una vistosa fasciatura, provando a dare il proprio contributo alla causa. Con le difese che hanno ragione dei rispettivi attacchi, l’intervallo arriva sul punteggio di 34-22.

NELLA RIPRESA CAMBIA POCO

La ripresa delle ostilità ha lo stesso canovaccio: la Givova difende forte e pigia il piede sull’acceleratore per allungare, mentre l’Acqua San Bernardo arranca e fa fatica a reggere lo strapotere fisico gialloblù (41-26 al 23’). Poi però la truppa di casa si alza un po’ sulle gambe, appare stanca e meno lucida, così ne approfittano gli avversari per rosicchiare qualcosa (41-30 al 24’). Ma si tratta solo di un momento di appannamento, perché poi i campani riprendono a marciare spediti (48-30 al 28’), chiudendo avanti 53-36 la terza frazione di gioco.

Coach Sodini prova a mescolare le carte e dispone i suoi a zona in difesa, costringendo coach Rossi al time-out al 31’ sul 53-39. Monaldi ci mette tutta la sua esperienza per dettare i ritmi e realizzare, insieme a Mobio e De Laurentiis, i canestri che valgono addirittura il +22 al 33’ (61-39). In concomitanza con la gestione della sfida di Rossato e soci, Bryant, Nikolic e Allen compiono un ultimo grande sforzo (61-50 al 37’), ma è troppo tardi per invertire la rotta, perché proprio il capitano mette il suo personale suggello sulla sfida, che termina 67-53.

 

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