La Lega Nazionale Dilettanti ha pubblicato il protocollo Covid e la relativa circolare contenente le disposizioni inerenti i rinvii delle gare in caso di positività nel gruppo squadra.
Il protocollo Covid disegnato dalla Commissione Medica della Federcalcio ha stabilito, nei giorni scorsi, l’obbligo per i club di sottoporre il gruppo squadra a test antigenici rapidi entro 48/72 ore antecedenti la gara di campionato.
A differenza dei tamponi molecolari, si tratta di test con tempi ridotti di processamento, ma soprattutto con costi più contenuti così da non gravare eccessivamente sulle casse dei club. La circolare odierna stabilisce che la Lnd disporrà il rinvio in tre circostanze:
- più di tre calciatori positivi senza distinzione di ruolo o di età
- tre calciatori positivi tra i quali ci sia più di un portiere
- tre calciatori positivi tutti under, nati cioè dal 1999 in poi
In Serie D non si verificheranno casi analoghi a quello di Salernitana-Reggiana in Serie B. Insomma, le società non avranno diritto a un solo “bonus” rinvio. Ma dovranno verificarsi ulteriori condizioni affinché la Lnd disponga ulteriori differimenti dopo un rinvio già sancito.
In particolare, qualora a seguito del ripetersi di positività dopo due sessioni di test consecutive e il relativo periodo di quarantena previsto, il numero degli stessi contenuto nell’elenco depositato superi il numero di cinque, la società potrà procedere alla richiesta di rinvio della gara immediatamente successiva. Non saranno però considerati nel computo i casi positivi che riguardano quelli inseriti nell’elenco comunicato al Dipartimento Interregionale da meno di dieci giorni.
Gli interrogativi su contatti diretti e indiretti e il ruolo delle Asl
Restano però alcune incognite. In primis, quella relativa al protocollo pubblicato martedì scorso, nel quale si menziona distinzione tra contatti diretti e non diretti per un calciatore positivo. Difficile infatti fare un distinguo, tenendo conto della tipologia di allenamenti per una squadra di calcio.
Diretta conseguenza è l’ulteriore incognita relativa alle decisioni dell’Asl di competenza. A fronte di allenamenti collettivi e, appunto, di impossibilità di stabilire contatti diretti e indiretti, le stesse Asl potrebbero disporre l’isolamento dell’intero gruppo squadra, rendendo dunque impossibile la disputa di una o più gare ufficiali.
Terzo punto interrogativo riguarda la circolare odierna, che fa specifico riferimento a calciatori positivi per poter avanzare richiesta di rinvio. Ma qualora si sviluppasse un focolaio che coinvolgesse più componenti dello staff tecnico e dei dirigenti a stretto contatto con la squadra?
Il Mattino