Annarita Mariniello partirà a breve alla volta della Liguria per la Coppa Italia di danza paralimpica. Sarà in gara in diverse specialità
Conto alla rovescia per Annarita Mariniello in vista dell’appuntamento di Coppa Italia di danza paralimpica, in programma il 3 dicembre a La Spezia. La 27enne danzatrice di Pagani si cimenterà in diverse specialità. “Solo” cha cha cha, “solo” rumba, “solo” show dance – sulle note della canzone “Sorridi amore vai” di Andrea Bocelli e del maestro Nicola Piovani – “duo” show dance in coppia con Irene Rita Erriquez – sulle note di “Chicago” – danze caraibiche e danze standard, entrambe con il partner di ballo Salvatore Izzo.
Lo scorso anno Annarita Mariniello ha centrato un doppio successo regionale e nazionale. Ha infatti conquistato il titolo regionale e quello italiano di danza paralimpica a Massa Carrara nelle kermesse organizzate dalla Federazione Italiana Danza Sportiva. La danzatrice paganese ha ottenuto il successo nelle specialità danze standard e danze caraibiche nella categoria DFM (disabilità fisico-motoria).
Annarita racconta la sua storia personale
In poche righe pubblicate sul suo profilo social, Annarita ha raccontato il suo percorso di rinascita, dal giorno in cui ha scoperto una malattia. In particolare una forma rara di neuropatia sensitivo-motoria periferica. E la danza, in questo suo percorso, ha svolto un ruolo fondamentale, portandola anche a ottenere importanti risultati sportivi.
Il giorno del mio diciassettesimo compleanno ho scoperto di essere affetta da una malattia che colpisce i nervi, la Charcot-Marie-Tooth 2 Z, un tipo ancora in fase di sperimentazione. Una malattia degenerativa che colpisce i nervi periferici adibiti al controllo del movimento degli arti inferiori e superiori, oltre ai nervi sensoriali che “governano” la percezione di caldo/freddo, dolore e altre sensazioni.
La mia vita, una volta diagnosticata la CMT, è stata caratterizzata da 3 fasi. Il rifiuto e la paura di questa malattia, un senso di rassegnazione e poi l’accettazione che ha scatenato la mia voglia di rivincita. Ho ancora vivo il ricordo della paura di affrontare qualsiasi tipo attività, anche una semplice passeggiata. Dovevo evitare sforzi eccessivi che avrebbero potuto compromettere ulteriormente la funzionalità dei nervi.
La danza è stata la mia terapia. Ho sempre avuto questa passione. Dall’esito della malattia circa due anni dopo mi sono iscritta ai balli caraibici, ma dopo l’ultimo saggio in cui ho portato a termine una coreografia molto complessa , ho avuto un grosso peggioramento della malattia.
Un giorno mentre sfogliavo le storie Instagram, mi è comparso un annuncio della GabryDance diretta dal maestro Gabriele Cretoso, una scuola che dava anche ai disabili l’opportunità di ballare. Il 2021 è stato ufficialmente l’anno della mia rivincita. Ho iniziato a frequentare la scuola e in un anno ho fatto dei miglioramenti a vista d’occhio grazie alla pazienza e alla professionalità del maestro.
Spero che questa breve descrizione della mia vita diventi uno stimolo, per chi ha una disabilità, a non fermarsi e guardare sempre avanti senza farsi travolgere dalle paure. Inoltre, per tutti gli amanti del ballo, vi consiglio di avvicinarvi alla danza paralimpica e vedrete che non ve ne pentirete!