Intervista a Giovanni Pini, ala-centro della Givova Scafati, ai microfoni di Zero a Zero.
Giovanni Pini si racconta in una breve intervista ai microfoni della testata giornalistica Zero a Zero. Tanti gli argomenti trattati: dai motivi che l’hanno portato a scegliere la Givova Scafati, al ritorno in Campania ad un piccolo recap di questa prima parte di stagione. Ecco a voi l’estratto della chiaccherata.
“Scafati è stata una delle prime società ad avermi contattato, non era l’unica di serie A a volermi, ma si sono dimostrati sin dalla prima chiamata subito interessati. Mi hanno fatto una buonissima impressione, hanno dimostrato di volermi fortemente qua e per me è stato facile scegliere di venire a giocare qui a Scafati“. L’importanza di rincrontrare coach Pino Sacripanti, che lo aveva già allenato in passato ad Avellino. “Certamente è stato importante. Il mio primo contatto con la Givova Scafati l’ho avuto proprio con Pino, ci siamo sentiti un paio di volte durante le trattive. Ma come dicevo in precedenza, le trattative sono state molto rapide. Sicuramente l’importanza di giocare in A e la presenza di Pino mi hanno aiutato nella scelta”. Nelle sue parole si evince anche la felicità di essere ritornato in una regione alla quale era ed è molto legato. “Mi ha fatto piacere tornare, qui ho molti amici e parenti. Mi piace la qualità e lo stile di vita che c’è qui in e mi fa piacere trascorrere un’altra stagione in Campania“.
Il bilancio di queste prime 8 giornate e dove può arrivare la squadra
“Si, io penso che in questo momento non bisogna farsi prendere né troppo dall’entusiasmo né troppo dalla preoccupazione dipende un po’ da ognuno come vede le cose. Bisogna essere lucidi, sapere che il campionato cambia in modo rapido, anche solo nel giro di un paio di settimane. Basti pensare al mercato e agli innesti che le squadre possono fare durante la stagione. Noi dobbiamo andare avanti per il nostro percorso e preparare la partita che viene cercando di giocarla nel modo migliore e di scendere in campo nelle condizioni migliori possibili. Il campo dirà se ci meritiamo qualcosa di più o se ci meriteremo la salvezza“. Sulle squadre che maggiormente lo hanno sorpreso in questo avvio di stagione Giovanni Pini ha aggiunto: ” Noi abbiamo giocato contro la metà delle squadre. Tra tutte, quella che mi ha impressionato di più è sicuramente Reggio Emilia, è migliorata molto rispetto allo scorso anno. È chiaro che poi giocare contro squadre dal calibro dell’Olimpia Milano e Bologna è impressionante, soprattutto dal punto di vista della qualità dei roster. Sono curioso di affrontare squadre che non abbiamo ancora incrociato come Venezia e Brescia. La qualità del campionato è molto alta, ci sono tante squadre di livello quest’anno”. Una delle tante sorprese di questo avvio di stagione è sicuramente l’altra campana, il Napoli Basket. “Si è vero, hanno vinto con Milano, hanno vinto a Sassari e hanno fatto punti in campi molto difficili. Infatti non vedo l’ora di incrociarli e di farmi un’idea anche del loro livello di squadra”.
I momenti difficili e le gioie della carriera di Giovanni Pini
“Certamente durante una carriera succedono cose negative. A livello personale l’infortunio alla schiena è stato un momento abbastanza difficile da fronteggiare. Con un intervento così importante un po’ di paura c’era, soprattutto legata al fatto se riuscissi a tornare sui miei livelli oppure no. Sono contento di essere guarito e di aver affrontato il periodo riabilitativo nel modo giusto. Adesso sto bene fisicamente, ma è stata davvero dura. Di momenti belli per fortuna ne ho vissuti tanti fin da quando ho cominciato a giocare nei professionisti. Anche l’anno ad Avellino è stato molto bello, con la finale di Coppa Italia a Milano, la semifinale playoff. Se penso invece alla lega A2, l’aver vinto il campionato con la Fortitudo e poi con Verona mi hanno regalato gioie ed emozioni uniche ed è stato anche molto gratificante a livello personale”. Nel corso degli anni Pini si è adatatto al ruolo di 5, avendo iniziato la sua carriera da 4, e ci ha spiegato le differenze maggiori tra i due ruoli. “Sicuramente cambia tanto, adesso nel basket moderno il 4 gioca più fuori area mentre il 5 tende a fare più “lavoro sporco”. A livello tecnico il 5 fa molti più blocchi, più movimento rispetto ad un’ala grande, che invece gioca più sul perimetro. Io come sempre mi metto a disposizione della squadra e cerco di dare il mio apporto a prescindere dal mio ruolo in campo”.
Ringraziamo Giovanni Pini per la disponibilità e la società Scafati Basket 1969 per averci dato la possibilità di intervistare un loro tesserato.