Raspadori-Elmas, il Napoli vince il derby dell’Arechi con due gol contestati

Raspadori

2-0 del Napoli a Salerno tra le polemiche: entrambi i gol azzurri da annullare

Il Napoli batte la Salernitana 2-0 con i gol di Raspadori ed Elmas e torna al quarto posto nella classifica di serie A. Ma è stata tutt’altro che una passeggiata per gli azzurri all’Arechi. I granata di Inzaghi hanno offerto una prestazione di grande generosità. La vittoria, tra le polemiche, è figlia di due gol fortemente contestati. Il primo viziato da un fuorigioco non segnalato dal guardalinee e il secondo da un fallo su Tchaouna non rilevato dall’arbitro Rapuano. Errori gravi, al di là della netta superiorità dimostrata in campo dai partenopei. Il Napoli ha prevalso a lungo creando numerose occasioni, ma la Salernitana ha tenuto la contesa aperta fino al tramonto del match.

Inzaghi coraggioso di fronte ai palleggiatori azzurri

Complessivamente buona la prova degli uomini di Inzaghi di fronte ai campioni d’Italia. Il tecnico granata, senza Cabral infortunato, ha proposto un coraggioso 4-2-3-1 con Tchaouna, Dia e Candreva alle spalle di Ikwuemesi. Garcia invece, in assenza di Osimhen, ha preferito Raspadori a Simeone rilanciando anche Olivera e Anguissa dal primo minuto. Il Napoli è partito forte con una pressione altissima nella metà campo granata e una ragnatela di passaggi negli spazi stretti a liberare gli uomini offensivi. Kvaratskhelia ha calciato fuori da buona posizione dal limite, mentre Ochoa ha bloccato un tentativo in area di Raspadori. Notevole la sfida tra il georgiano e Olivera contro la coppia Mazzocchi-Tchaouna. Una bella combinazione tra i due ha portato Pirola ad impegnare di testa Meret, da angolo.

La sblocca Raspadori tra le polemiche

Il vantaggio azzurro è arrivato al minuto 13 con un tiro a incrociare dello stesso Raspadori, liberato in area da Lobotka. Un gol nato dal pressing alto e dalla riconquista immediata del possesso, ma su cui ha pesato come un macigno il fuorigioco di Olivera a pochi passi dal guardalinee. E l’impossibilità dell’intervento del VAR, dovuta alla riconquista del pallone per qualche istante da parte dei granata, prima dell’imbucata di Lobotka per l’ex Sassuolo. Lo slovacco è stato tra i migliori in campo, decisivo sia in impostazione che in fase di interdizione. E anche Ostigard alle sue spalle, in costante anticipo sugli offensivi granata, ha chiuso ogni spiraglio.

Salernitana impacciata ma combattiva

La Salernitana non si è persa d’animo e ha provato a riequilibrare il match una volta esauritasi la propulsione azzurra, complice anche qualche errore difensivo non sfruttato dal Napoli. I granata hanno faticato parecchio in mezzo al campo, sia per l’evidente divario tecnico sia per una condizione fisica apparsa migliore nei partenopei, sempre in anticipo sui contrasti e vincitori di quasi tutte le palle contese. Le occasioni dalle parti di Meret sono state poche, eppure la Salernitana nella seconda metà della prima frazione si è affacciata più volte nell’area azzurra. In porta però è arrivato solo un colpo di testa di Coulibaly insieme a una girata di Legowski, su cross di Candreva.

Ochoa nega il raddoppio a Raspadori

Il Napoli ha cercato il raddoppio sul finire del primo tempo, senza successo. Un paio di cross hanno attraversato pericolosamente l’area granata e un piazzato di Kvaratskhelia è finito di poco largo. Poi è stato splendido e millimetrico l’intervento a mano aperta di Ochoa su Raspadori, liberato in area da un micidiale fraseggio nello stretto. Stessa musica nella ripresa. Le conclusioni di Raspadori e di Zielinski al volo hanno trovato la pronta risposta di Ochoa. Poi dalle discese di Kvaratskhelia sulla fascia sinistra sono scaturite due conclusioni pericolose, una di Politano sul palo esterno e un’altra di Anguissa smorzata da Pirola. Il difensore scuola-Inter aveva anche salvato provvidenzialmente su un’altra conclusione ravvicinata dell’esterno azzurro.

Contropiedi granata poco incisivi

La Salernitana ha sofferto, con troppe incertezze in fase difensiva e poche idee in mezzo al campo. Il Napoli, dopo aver mancato il raddoppio con una girata di Di Lorenzo, è stato comunque bravo a tenere alto il pressing sui granata e a sporcare ogni tentativo di costruzione con grandi sportellate in mezzo al campo. Poi le parti si sono invertite, gli azzurri hanno cominciato a subire i granata che hanno provato a rendersi pericolosi con qualche ripartenza. Senza però la giusta lucidità negli ultimi 16 metri e senza riuscire a impensierire Meret. Inzaghi ha messo forze fresche inserendo Daniliuc, Bohinen e Stewart per Fazio, Legowski e Ikwuemesi, Garcia ha risposto con Simeone per Raspadori e Elmas per Kvaratskhelia.

Il raddoppio di Elmas regala il derby a Garcia

Nel momento migliore dei granata è arrivato il colpo del ko del macedone, con un destro a conclusione di un’altra discesa sulla sinistra subito dopo l’ingresso di Botheim per Mazzocchi. Azione però nata da un recupero falloso di Olivera su Tchaouna in mezzo al campo, non segnalato dall’arbitro Rapuano. La Salernitana ha provato a non mollare con Kastanos, subentrato a Candreva. Una serie di quattro calci d’angolo da destra non ha tuttavia prodotto pericoli, anzi i granata hanno rischiato il terzo gol in contropiede con Simeone che ha sprecato in fuorigioco. E il match si è chiuso sullo 0-2 come nel derby di inizio anno.

Timidi applausi al fischio finale, per una prestazione estremamente faticosa ma incoraggiante. Confermato qualche progresso visto nel 4-0 di coppa contro la Sampdoria. Il prossimo 10 novembre i granata saranno impegnati a Reggio Emilia contro il Sassuolo nell’anticipo del venerdì della 12esima giornata.

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