Rimembrando la stagione dell’Avellino: il viaggio nei musei

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L’annata amara dell’Avellino: tra dipinti e statue

La stagione calcistica dei biancoverdi ha regalato poche gioie e tanto dispiacere. La formazione di Massimo Rastelli ha terminato il campionato del Girone C di Lega Pro al quattordicesimo posto con 43 punti, abbandonando nel finale i sogni di gloria inerenti ai playoff. L’Avellino ha vissuto una stagione atipica, passando dai sorrisi pieni di speranza alle lacrime della triste realtà. I lupi devono leccarsi le ferite ed imparare, molto, da questa cupa annata per poter dimostrare l’anno prossimo i propri valori e le proprie capacità.

Difesa da Urlo: dipinge Munch

Il reparto difensivo ha giocato un ruolo fondamentale della caduta dell’Avellino. Gli irpini hanno subìto 49 reti in 38 partite, sottolineando una mancanza di concentrazione ed una fase difensiva da rivedere totalmente. Pasquale Pane ha stupito in positivo ed è stato autore di grandi prestazioni, i lupi devono ringraziare il proprio estremo difensore per aver salvato diverse partite ed aver evitato un passivo ancora più nefasto.

Le pennellate del pittore norvegese Edvard Munch accompagnano le urla, i dispiaceri e le sofferenze dei supporters irpini che hanno visto la propria, amata, squadra cadere nelle ultime quattro partite. La disperazione prendeva vita nelle gradinate gelide del Partenio Lombardi.

Le incursioni di Tito: “La grande onda di Kanagawa”

Fabio Tito ha illuminato, molteplici volte, il rettangolo di gioco con le proprie accelerate. L’opera del pittore Katsushika Hokusai rappresenta al meglio le qualità del numero 3 biancoverde che, con la propria forza, incombe sugli avversarsi. Il classe ’93, in questa stagione, ha superato le 100 presenze con la maglia irpina, dimostrando di essere un punto focale nella rosa dei lupi.

Il calciatore dei lupi, in questa stagione, ha siglato due reti (doppietta nella gara d’andata contro la Turris) in 31 partite. La rapidità del calciatore degli irpini tiene testa alla bellezza ed alla celerità delle onde nipponiche. Purtroppo la stagione è terminata sempre con uno spirito giapponese, con un terribile harakiri da parte dei giocatori di Rastelli.

L’offensiva statica: scolpisce Michelangelo

L’attacco dell’Avellino non ha brillato in questa stagione calcistica, la squadra dell’ex allenatore del Cagliari ha siglato 42 reti in 38 incontri del campionato di Serie C. Marcello Trotta non ha saputo portare cinismo ed esperienza alla propria squadra. Il classe ’92 dopo aver calcato palcoscenici importanti come quelli di Serie A, sperava di trascinare gli irpini ai play off per sognare una spettacolare promozione. La realtà è spesso deludente e bisogna fare i conti con la tristezza della verità.

Il calciatore ex Sassuolo ha realizzato 6 reti in questa annata calcistica, sottolineando la scarsa offensiva dei lupi. Trotta voleva dimenarsi dalla sterilità degli irpini come i “Prigioni” di Michelangelo volevano divincolarsi dal marmo in cui erano confinati.

Lo scioglimento del 2022: l’elasticità del tempo di Dalì

La persistenza della memoria” di Salvador Dalì può rappresentare, al meglio, il campionato degli irpini. Al termine del 2022 la squadra biancoverde viveva un momento allegro e pieno di ambizioni, nessuno si sarebbe mai aspettato un epilogo negativo. Purtroppo gli orologi degli irpini hanno iniziato a sciogliersi, catapultando i lupi nelle zone basse della classifica.

Il tempo è scorso in maniera diversa tra giocatori e tifosi, tra le esultanze ed i pianti. L’uomo è impassibile dinanzi allo scorrere delle lancette.

 

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