Al Complesso San Michele di Salerno si è svolto l’ultimo atto dell’undicesima edizione del Festival del Calcio Italiano. Per l’occasione sono tornati in città due pilastri della storia recente della Salernitana: Walter Sabatini e Fabrizio Castori. L’ex D.S. granata ha ricevuto il premio come miglior direttore sportivo della stagione 2021-2022, dopo la miracolosa salvezza raggiunta con il presidente Iervolino e l’allenatore Nicola. L’attuale tecnico del Perugia invece ha presentato insieme all’autore Massimo Boccucci il libro a lui dedicato: “La Storia di Mister Promozioni”. Proprio con il club granata l’allenatore di San Severino Marche aveva fatto cifra tonda nel 2021, ottenendo la decima promozione della carriera. Probabilmente la più importante di tutte.
“Iervolino ha salvato la squadra due volte”
Prima della premiazione Walter Sabatini, visibilmente emozionato e felice, si è aperto ai cronisti rispondendo a ruota libera alle domande rivoltegli, con la franchezza che lo ha sempre contraddistinto. “Idealmente questo è un abbraccio che vorrei rivolgere a tutti voi che vedo, ma non posso perché mi mancano le forze, quindi ritenetevi abbracciati”. Come prevedibile l’argomento più gettonato è stato l’addio burrascoso dello scorso giugno in seguito allo strappo con il patron granata.
“Non ho più sentito Iervolino, ci siamo scambiati un messaggio mesi fa, niente di importante, però io non ho alcuna rimostranza da fare nei suoi confronti, anzi. Ha salvato la Salernitana due volte, la prima quando l’ha comprata, la seconda quando mi ha messo a disposizione i soldi per integrare la squadra e ricostruirla”, ha sottolineato annunciando tra l’altro l’uscita a breve di un libro scritto di suo pugno durante l’estate, per stemperare la rabbia.
“Derubato di uno scudetto”
Tanti gli argomenti toccati. Parole di elogio per Lassana Coulibaly (“guerriero della luce”), Dia (“un giocatore di pari valore nel mercato italiano non si trova”) e il nuovo acquisto Ochoa. Critiche invece alla Roma di Mourinho, per il suo stile di gioco “noioso e troppo sparagnino”… “Anche se poi trova sempre il modo di vincere le partite sporche, perché Mou è un maestro in questo”. A tal proposito Sabatini ha recriminato ancora per il punto perso dalla Salernitana all’Olimpico ad aprile, a causa di un finale turbolento e di una punizione inesistente fischiata contro Ederson.
Poi una riflessione sul paragone Maradona-Messi, sull’onda della recente incoronazione mondiale del sette volte pallone d’oro. Stuzzicato anche sulla questione plusvalenze, Sabatini non le ha mandate a dire. “Mi sento defraudato, perché mentre la Juventus compiva questi misfatti io perdevo un campionato a 87 punti con la Roma, quindi oggi sento di dover riscuotere qualcosa, ma non riscuoterò più niente. Mi metto l’anima in pace, mi basta la salvezza della Salernitana. Però sono stato derubato.”
“Salerno è la mia città, è un amore forte e ricambiato”
Inevitabilmente si è tornati sull’argomento clou. Parole dolcissime per Salerno, per la Salernitana e per i suoi tifosi. “Ho un rimpianto fortissimo per come è finita a Salerno, perché è stata la mia città. L’ho amata, ne ho amato la gente, sono stato amato. Percepisco questo amore perché la maggior parte di voi me lo testimonia tutti i giorni e io confesso che a questo punto della mia vita ne ho bisogno, perché è rigenerante. I messaggi che mi arrivano da Salerno mi rigenerano l’anima e lo spirito, è un amore forte e ricambiato. Amo Salerno senza alcuna remora. Non potrei amare un posto, una popolazione o una città più di quanto ami Salerno. In maniera del tutto imprevedibile devo dire, perché il giorno in cui ho accettato di venire qui mai avrei pensato che sarebbe esploso un rapporto come questo.”
“Ho sbagliato con Iervolino, avevo torto io”
Incalzato sulla diatriba con l’attuale presidente della Salernitana, Sabatini ha spiegato la causa della rottura ammettendo le proprie colpe. “Non credo che Iervolino abbia voglia di farmi gli auguri, ci siamo lasciati litigando. Io ho litigato con tutti nella mia vita, spesso avendo torto, come con Iervolino, non voglio neanche discutere su questa cosa qui”. Un attimo di gelo prima di riprendere: “E’ stata una telefonata turbolenta relativa a una richiesta di commissioni da parte di un gruppo di agenti. Io ho difeso quella richiesta sbagliando, perché era giusto che Iervolino non la volesse riconoscere”.
“La verità è che io ho sbagliato nella circostanza, perché dovevo lasciar cadere il discorso e rifarlo il giorno dopo, non era una mia esigenza impellente. Volevo proteggere un giocatore come Coulibaly, però nella forma e anche forse nella sostanza avevo torto io e aveva ragione Iervolino. Questo è successo, nessun mistero, c’è stato un errore dialettico e anche una certa arroganza da parte mia per la quale ho distrutto una cosa bellissima che sarebbe cominciata il giorno dopo. È questo il mio rammarico, perché io avevo già fatto il contratto con la salernitana e quindi dal giorno dopo avrei cominciato a lavorare alla nuova squadra”.
“Chiedo scusa ai tifosi. Ma sono stati sei mesi grandiosi”
“Per me costruire squadre è esaltante, è una cosa che ho nel sangue da sempre. Quel momento estivo è il momento della mia vita, il momento in cui ho rapporti stressatissimi e litigiosi con tutti, che però mi esalta dal punto di vista psicologico e fisico. Me lo sono negato perché ho fatto un grande errore con Iervolino, lo ribadisco a piena voce, ho fatto io un errore imperdonabile. Lui ha agito da presidente e niente di più, un presidente con un dipendente deve esercitare il ruolo e lui lo ha fatto. Io sono un sognatore, ho perso la luce di questa città per colpa mia e di questo mi dovrei scusare anche con tutti i tifosi, perché so che ci sono rimasti male non capendo cosa fosse successo. Quindi se questa è una buona occasione, io mi scuso anche con tutti i tifosi. Sono stati comunque sei mesi pregni, forti, intensi, grandiosi, indelebili”.
“La storia delle mail? Poco elegante”
“Il pesce in spiaggia deve avere un contorno di soddisfazione professionale, altrimenti posso anche andarlo a mangiare a Marotta o a Fregene, qui avrei voluto mangiarlo avendo davanti una storia da vivere. Tornare? Chi può dirlo… La storia delle mail non è stata una cosa elegante, il presidente si è dimenticato che io di Champions League ne ho giocate 5 consecutivamente, e qualcuno che facesse le mail per me c’era sempre. Quello è un lavoro da impiegati, non da dirigenti. C’erano gli impiegati che facevano le mail per me, io le dettavo. Son contento di aver preso il premio perché mi rigenera. Lo darò a mio figlio che ne è molto orgoglioso.”
“Il suo addio è stato una gravissima perdita per Salerno”, chiosa un cronista presente. Ma il premio è il giusto riconoscimento all’impresa straordinaria che ha rappresentato la salvezza, un capolavoro che ha immediatamente posto Sabatini tra i migliori della storia della Salernitana. All’improvviso arriva anche Castori, e la calorosa stretta di mano tra i due (“come va Fabrizio, con quel presidente che ti ritrovi?”) è un bellissimo incrocio tra condottieri che in momenti diversi hanno ribaltato il destino impossibile di questo club.
FONTE: SOLOSALERNO.IT
[foto ufficio stampa Salernitana]