Come sempre non mi nascondo. Svolgo ciclicamente delle analisi approfondite per monitorare il mio stato di salute: sono emersi dei campanelli di allarme, potrebbe presentarsi il rischio di una ricomparsa della malattia. Sono costretto a fermarmi per intraprendere un nuovo percorso terapeutico.
Si è aperta così la conferenza stampa convocata questa mattina da Siniša Mihajlović. Già due anni e mezzo fa l’allenatore del Bologna fu costretto a stare lontano dai campi di calcio dopo essere stato colpito dalla leucemia. Un duro colpo che però non ha abbattuto una personalità così forte.
Questa volta non entrerò in scivolata per fermare un avversario lanciato, ma giocherò di anticipo per non farlo partire. È una malattia molto coraggiosa per tornare ad affrontare uno come me: sono pronto a darle un’altra lezione, ha proseguito l’allenatore serbo.
La prossima settimana avrà inizio il ricovero all’ospedale Sant’Orsola di Bologna, che lo costringerà a stare lontano dalla sua squadra.
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Nel maggio dello scorso anno Siniša Mihajlović ha ricevuto il premio Premio Piero Santin, promosso dal Comitato Promotore del Torneo Internazionale di Calcio Giovanile “Città di Cava de’ Tirreni” che ogni anno assegna il premio ad allenatori che hanno incarnato i valori umani e professionali del tecnico scomparso nel 2017.